Il passaggio dalla scuola secondaria superiore all’università apre quasi sempre la strada a numerosi dubbi circa la scelta universitaria. A tal riguardo, risulta utile richiamare lo studio di ricerca condotto da Anpal e Unioncamere sulle facoltà che maggiormente garantiscono l’inserimento immediato nel mondo del lavoro. È stato evidenziato che nel quinquennio 2021-2025 verranno assorbite nel mercato del lavoro circa 1,2 milioni di unità, ossia 228-239 mila assunzioni all’anno. Prima di esporre la classifica realizzata sulle facoltà che garantiscono un effettivo inserimento nel mondo del lavoro bisogna fare una specifica circa il tipo di ateneo. Non esiste alcuna distinzione tra facoltà tradizionale e corsi di laurea che si possono frequentare online. Detto ciò, proviamo a capire quali sono le facoltà che garantiscono un immediato inserimento nel mondo del lavoro.
Quali settori economici richiederanno più laureati?
Sulla base della classifica realizzata dall’Anpal e Unioncamere si ritiene che tra i settori economici dove l’offerta del lavoro sarà maggiore, al primo posto troviamo i laureati nell’area economica e statistica. In questo ambito la richiesta oscilla tra le 36 mila-40 mila unità in media annua.Nello specifico tra i 35.000-38.500 unità saranno provenienti dall’indirizzo economico e oltre 1.300 unità dall’indirizzo statistico.
Al secondo posto troviamo l’area giuridica e l’area politico-sociale. In questo settore verranno occupati oltre 39 mila unità all’anno. Questo ammontare viene così ripartito: 23.100 dipendenti riguarderanno i laureati ingiurisprudenza e 16.300 deriveranno dall’indirizzo politico-sociale.
In terza posizione troviamo i laureati in Medicina e Infermieristica. Quest’area, a causa della pandemia da Covid-19, è diventata uno degli ambiti che necessità di un numero elevato di assunzioni. In particolare, si stima una richiesta di futuri medici ed infermieri che si aggira intorno ai 33/35mila laureati ogni anno a cui faranno seguito altrettante assunzioni.
Quanto al settore dell’ingegneria, che da sempre fa registrare un numero elevato di assunzioni e stipendi in ingresso elevati, nella classifica si inserisce al quarto posto con un fabbisogno di 31-35 mila laureati all’anno.
Al quinto posto troviamo sia l’area dell’insegnamento e della formazione, che comprende anche l’area delle scienze motorie.Secondo le stime ci sarà bisogno di circa 25mila laureati l’anno. Tuttavia, questo settore è quello che maggiormente è soggetto a ricambi e pertanto il numero di risorse necessarie per l’inserimento potrebbero aumentare.
Anche al sesto posto troviamo differenti aree afferential settore letterario, filosofico, storico e artistico. Nonostante siano corsi di laurea, ad eccezione di lettere, spesso snobbati dalle matricole, in realtà rientrano tra le lauree che maggiormente assicurano un’occupazione. La stima realizzata si aggira intorno a poco più di 13 mila occupati l’anno. Al settimo posto, le lauree più richieste nei prossimi cinque anni, troviamola facoltà di architettura e il settore urbanistico-territoriale. Anche qui l’occupazione si aggira intorno ai 13mila all’anno o poco oltre.
L’area linguistica, di traduzione e interpretariato occupa l’ottavo posto con quasi 9mila laureati richiesti all’anno. Al nono posto troviamo il settore Matematico e della fisica. Quest’area rientrando nelle cosiddette STEM prevede opportunità lavorative per circa 8.400 o 8.800 laureati ogni anno, tantissime sono donne come dimostrano le statistiche. Intorno ai 6.400 ai 6.900 laureati all’anno saranno invece i laureati in psicologia che occupano il decimo posto. Agli ultimi tre posti troviamo: il settore geo-biologico e delle biotecnologie con 5.700-5.900 laureati all’anno (undicesimo posto), il settore chimico-farmaceutico con un ammontare annuo di circa 4.100 – 4.600 laureati all’anno (dodicesimo posto) e il settore agroalimentare (tredicesimo posto) con circa 3mila laureati all’anno.