“Pescara ferita nella sua dignità, la sua bellezza, la sua gente. Dopo il servizio di Striscia la Notizia andato in onda ieri sera è arrivato davvero il momento di fermare quest’ondata criminale che sta prendendo sempre più piede. Rancitelli è parte di Pescara e non è possibile che chi deve risolvere questi problemi si limiti ad operazioni ad orologeria che non risolvono nulla. A Febbraio fu picchiato il giornalista Rai Piervincenzi, ne seguirono interventi sporadici ad orologeria, e a distanza di pochi mesi il fatto si è ripetuto con l’aggressione dell’inviato di Striscia la Notizia, Brumotti” Ad affermarlo è il Vice Presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari che continua: “Tutto ciò che è stato fatto dopo Febbraio è stato inutile. Bisogna intervenire in maniera definitiva. Si applichi subito la recessione dell’assegnazione della casa per chi delinque nelle case Ater, la legge 96/96 di Regione Abruzzo permette al Sindaco di intervenire. Basta applicarla la legge, la stessa legge che ho reso ancor più stringente facendo approvare emendamenti che allargano l’impossibilità di delinquere non solo all’interno delle abitazioni, ma anche negli androni e nei locali attigui alla casa Ater. Perché chi deve intervenire si limita a guardare dall’altra parte? Oggi dovrebbero essere messe in discussione le sedie di chi è preposto al controllo, ma quasi sicuramente assisteremo ad un altro paio di blitz, per poi veder tornare tutto come prima. Siamo stanchi. Rancitelli, secondo una stima fatta sui numeri degli spacciatori e sulle attività illecite produce circa 4 milioni di euro l’anno di denaro sporco ottenuto attraverso lo spaccio di stupefacenti. Questi soldi arricchiscono i criminali che diventano sempre più forti e difficili da prendere. Una catena dell’illegalità che deve essere spezzata per rendere finalmente i cittadini onesti che vivono nelle zone a rischio liberi e con pari dignità di tutti gli altri. Io continuerò a stare al loro fianco, perché non devono esistere cittadini di serie A e serie B. Esorto la politica locale ad intervenire con coerenza rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale. Pescara non è sicura, e l’indotto che esce dal capoluogo di provincia rende meno sicure anche le altre città della regione. Se ne faccia una ragione chi continua a sostenere che va tutto bene, perché i fatti sono sotto gli occhi di tutti”.