“Le convenzioni imbrigliano il vivere quotidiano. Per convenzione ci si preclude di esplorare nuovi mondi e di assaporare intense emozioni. La convenzione limita, soffoca la mente, la ingabbia in preconcetti riduttivi e deleteri.
La convenzione non permette di addentrarsi in quei meandri oscuri, ma non per questo meno interessanti, che si celano dietro la facciata delle cose. È assai facile che per convenzione si viva a metà, perché si pensa: “Si fa così, si fa colà, questo non si fa!”
La convenzione è rassicurante per chi non ha la volontà, l’ardire e la curiosità di scoprire la bellezza che si cela al di là degli stereotipi. La convenzione è da pantofolai, appartiene a chi si arrende, a chi si rallegra dell’insipido susseguirsi di azioni monotematiche e conformi.
Oltrepassare quei limiti che gli schemi rigidi giornalmente ci propinano non fa che incrementare quel senso di libertà, di pienezza e di profondità che conferisce un sapore unico all’esistenza, rendendola speciale e diversa dalle altre.
È il capolavoro della vita a colori.”
Queste le tematiche che Alessandra Della Quercia sviscera nella sua silloge di poesie “Accarezzando l’ignoto”, edita Hatria Edizionie realizzata dalla Tipografia Hatria.
Come sostiene l’autrice: “Il mio libro è un inno all’autenticità, un invito a capire veramente l’altro, a dare rilevanza alla sostanza, ad accogliere ogni tipo di diversità, non condannandola, ma rispettandola.
Guardare oltre, sempre. È assolutamente necessario provare ad entrare in profondo contatto con chi abbiamo di fronte e a carpirne le sfaccettature.
Possono, poi, prospettarsi orizzonti meravigliosi o deludenti considerazioni. Ma è analizzando la totalità dell’essere che si può maturare una propria opinione sensata.
Solo così si giunge dritti all’anima di un individuo, cogliendone l’immensità o, al contrario, la pochezza.”