E’ davvero singolare l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle sull’immobile Il Casone di Brecciarola. Da una parte, sbandieratori della legalità e detentori di verità di cui solo loro hanno conoscenza, dall’altra politici “distratti”, a spregio di regolamenti comunali che vietano richieste e l’utilizzo degli spazi dei Centri sociali per effettuare riunioni politiche. Ma i Consiglieri Comunali Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo evidentemente ignoravano la richiesta fatta dai militanti del movimento 5 stelle sull’utilizzo del Centro Sociale per tale scopo. Ma andiamo con ordine.
La storia de Il Casone, almeno a Brecciarola, la conosco tutti. Dopo anni di abbandono tale struttura è tornata ad essere fruibile alla cittadinanza solo grazie ai corposi investimenti dell’Amministrazione Di Primio che, di fatti, l’ha sottratta all’abbandono e ha provveduto a ristrutturarla dotandola di nuovi impianti elettrici e termici, di nuovi bagni, finestre e soprattutto di una nuova vita grazie alla concessione della stessa alle associazioni culturali, su tutte, l’ Associazione “Casone n. 4”, unica ad aver richiesto quindici/sedici mesi fa l’assegnazione dell’immobile all’amministrazione comunale. Il Casone, grazie a tale associazione culturale, in questo anno o poco più di vita, ha svolto e tutt’ora persegue l’intento di creare una vita aggregativa oltre che ludico-ricreativa del quartiere di Brecciarola.
Il Movimento 5 Stelle sa bene che l’Associazione “Il Casone n. 4” ha fatto regolare richiesta di concessione al Comune di Chieti, così come sa bene che sono stati presentati atto costitutivo e codice fiscale rilasciato dall’Agenzia del Demanio e al momento del completamento delle integrazioni richieste dal Comune, ovvero lo statuto dell’associazione, lo stesso “Casone n.4” non è venuto meno ai suoi obblighi e ha sanato la documentazione mancante.
Tengo a precisare che non “milito” in alcuna Associazione in quanto consigliere comunale, e quindi non posso ricoprire alcuna carica all’interno del Centro Sociale in questione. Strumentale dunque è l’aver voluto associare il mio nome ad ipotetici atti che non mi competono.
I 5 stelle facessero molta attenzione nell’affermare che il sottoscritto, ricoprendo un ruolo istituzionale, commette degli abusi! Insinuazioni tendenziose al fine di screditare l’impegno e la dedizione di chi, in prima linea, si batte per il bene della comunità.
Nessuna concessione gratuita è stata predisposta dal Comune in favore del “Casone n. 4” che, anzi, sta saldando le somme richieste per l’utilizzo degli spazi concessi – parliamo di poche centinaia d’euro -. Anche qui i 5 Stelle non si smentiscono, facendo del clamore mediatico la loro arma peggiore ed ipotizzando catastrofi prive di fondamento.
Piuttosto, spieghino ai cittadini la loro richiesta circa l’utilizzo dello spazio culturale de Il Casone a fini politici. È si, in barba al regolamento comunale, circa sei/sette mesi fa, i militanti del Movimento 5 Stelle chiesero al presidente dell’Associazione l’utilizzo della struttura per una riunione.
Mi chiedo quella tanto sbandierata trasparenza e, per citare Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo che affermano “Non possiamo tollerare che il patrimonio comunale, che appartiene a tutti, sia usato allo scopo di favorire solo alcuni soggetti e per le più svariate ragioni, così come non possiamo esimerci dal segnalare il pericolo a cui possono essere esposte le persone a causa dell’inerzia del Comune e dei mancati controlli che l’ente ha l’obbligo di porre in essere” vale solo per il resto del mondo escluso il Movimento 5 Stelle?
I cittadini di Chieti si sono espressi in modo molto chiaro e trasparente lo scorso giugno e di certo ha relegato il M5S a mera minoranza, distinguendo chi realmente porta avanti azioni concrete e chi fra clamore e ricerca di visibilità esaspera la realtà.