Nel pomeriggio di ieri, lungo l’autostrada A14 direzione sud, all’altezza del km 398 del Comune di Tollo, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Chieti congiuntamente a personale della Sottosezione Polizia Stradale Pescara Nord, hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente due sorelle originarie di Pescara, rispettivamente di 36 e 28 anni, entrambe pregiudicate per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti ed appartenenti ad una nota famiglia residente nella zona definita “Ferro di Cavallo” del quartiere Rancitelli di Pescara.
Le due donne, come accertato successivamente, avevano fatto ingresso in autostrada utilizzando il casello “Chieti Ovest”, sono state sottoposte a controllo a cura del personale della Polizia Stradale, emergendo subito come una delle due fosse sottoposta alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Pescara e che non avesse alcuna autorizzazione a tale spostamento. All’atto del controllo, una delle due donne lanciava fuori dal finestrino dell’auto un involucro, verosimilmente contenente sostanza stupefacente, che finiva nella scarpata sottostante. Per tale ragione venivano immediatamente allertate le pattuglie presenti sul territorio, in particolare quelle della Squadra Mobile presenti in zona. Le accurate ricerche effettuate nell’area adiacente al luogo in cui il materiale era stato lanciato hanno portato al recupero dell’involucro di cui le donne si erano disfatte accertato contenere sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso di 55 grammi.
Pertanto entrambe sono state arrestate per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente mentre, la sola 36enne sottoposta alla Misura di Prevenzione è stata arrestata anche per la violazione di tale misura. Sempre a carico di quest’ultima si è proceduto al ritiro della patente di guida.
Nei confronti di entrambe sono stati elevati anche verbali di contestazione ai sensi della vigente normativa Anticovid in particolare per essersi portate fuori dal proprio Comune di residenza senza un giustificato motivo.
Dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Chieti entrambe le arrestate sono state condotte, in regime di arresti domiciliari, presso le rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida.