C’è un aspetto che sta passando in secondo piano sulla notizia apparsa oggi sui giornali circa lo stanziamento di 16 milioni di euro per potenziare l’Aeroporto d’Abruzzo.
A quanto si legge è stata stralciata la realizzazione del tunnel di collegamento pedonale alla nuova fermata ferroviaria. Vengono invece destinati 4 milioni di euro all’adeguamento viario (leggasi nuove strade) e alla costruzione di un parcheggio per auto.
Se ciò fosse confermato, verrebbe così rimandato a chissà quando (e chissà se) un progetto che da anni non riesce a partire, nonostante l’evidente facilità realizzativa: una fermata lungo la linea ferroviaria tra Pescara e Chieti Scalo che transita lato strada Tiburtina proprio di fronte l’Aeroporto d’Abruzzo e che renda possibile recarsi da e all’aeroporto in treno.
Come sempre, quindi, a dominare le scelte sulla mobilità sarebbero le auto e le strade.
Chiunque utilizzi l’aereo come mezzo di trasporto sa bene che non c’è nulla di più scomodo e costoso che lasciare l’auto nei parcheggi dell’aeroporto e che spesso si scelgono i voli in base alle connessioni con treni e metro. Rinunciare a servire l’aeroporto con il treno è poi deleterio per i turisti che si vogliono accogliere: una volta arrivati all’aeroporto d’Abruzzo sono fortunati se trovano un taxi (a costi ovviamente maggiori rispetto al trasporto pubblico).
Così facendo un aeroporto come quello di Pescara/San Giovanni Teatino che, nel medio adriatico, ha una posizione strategica per i voli verso i Balcani e di interesse per le compagnie minori grazie alla sua vicinanza a Roma, viene definitivamente escluso dai sistemi intermodali nazionali.
Altrove si compiono scelti più ragionevoli. Il piccolo aeroporto di Trieste con fermata ferroviaria e attrezzature di primordine è divenuto il secondo aeroporto al servizio di Venezia; quello di Bologna con il futuro collegamento in monorotaia alla stazione centrale è previsto che diventi uno dei più importanti hub italiani; ad Ancona una nuova fermata ferroviaria di fronte al “Raffaelo Sanzio” consente di muoversi dall’estero verso le località turistiche o i centri urbani di Marche e Umbria senza problemi.
Più in generale in tutta Europa si punta sulla mobilità sostenibile, ma non in Abruzzo dove si rinuncia al collegamento tra aeroporto e ferrovia che potrebbe far uscire la nostra regione dal medioevo trasportistico che blocca le occasioni di sviluppo turistico, economico e sociale. L’intermodalità è il futuro e non si possono perdere occasioni che rafforzerebbero realmente il ruolo dello scalo aeroportuale abruzzese.