Dossier Fucino, riunione operativa nel Municipio di Avezzano per sbloccare la situazione dei fondi e mantenere alta l’attenzione sul tema di vitale importanza per il destino della Marsica.
L’incontro di ieri, promosso dall’assessore comunale di Avezzano Loreta Ruscio, si è chiuso con la sottoscrizione del documento che i primi cittadini di Avezzano, Celano, Trasacco, Collelongo, Ortucchio, Villavallelonga, Cerchio, Lecce nei Marsi, Aielli, Gioia dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Collarmele e Luco dei Marsi hanno voluto chiamare “Patto per il Fucino”.
“Non si possono aspettare ulteriori rinvii – dicono i primi cittadini- ma occorre fare corpo unico, con la massima determinazione, per ottenere risposte e tempistiche chiare per quello che, con 15 mila addetti, è il motore del territorio e rischia di vedere svanire l’attesa ristrutturazione dell’impianto irriguo che assicurerebbe la miglior razionalizzazione della risorsa acqua e migliorerebbe la produttività con vantaggi per gli standard concorrenziali degli operatori”. Una priorità assoluta che richiede unione di intenti.
“Un motore per l’intera economia marsicana” che però da troppo tempo aspetta interventi necessari (l’idea progettuale è di 40 anni fa) e proprio quando sembrava arrivata la svolta con i fondi Masterplan, se li è visti sfuggire.
Da qui la volontà dei sindaci, messa nero su bianco, di parlare chiaro e con una voce sola nell’aula consiliare alla presenza delle associazioni di categoria, del Consorzio di Bonifica e del consigliere regionale Simone Angelosante.
“Stanziare i fondi con immediata messa in opera del progetto irriguo fucense e conoscere il cronoprogramma” questi gli impegni concreti chiesti alla Regione Abruzzo, in mancanza dei quali gli amministratori dovranno alzare il livello del confronto perché non si può più aspettare.
In verità gli amministratori dell’area Fucense non hanno mai mollato la presa sulla grande questione infrastrutturale mentre vedevano realizzare, proprio grazie ai finanziamenti Masterplan, tante opere importanti nel territorio regionale. Ora tornano a puntare i piedi, convinti di essere giunti nella fase cruciale in cui la posta in gioco è ottenere quanto già era previsto o perdere tutto. Non c’è un secondo tempo nella partita per il fucino e la volontà è di giocare in squadra con tutti gli attori istituzionali, senza posizioni preconcette e nel solo ed esclusivo interesse della Marsica ma non sarà consentito a nessuno lanciare la palla in tribuna. Perché questa volta la sensazione, sui finanziamenti per l’irriguo, è che si è andati ben oltre i tempi supplementari.