di VINCENZO ABBATE
232 pagine, ill. a colori n.t. – ISBN: 9788897393849
Dalla quarta di copertina: «Da sempre frequentate dall’uomo, visceralmente presenti nella
più ampia geografia dell’Appennino Centrale, solo a partire dall’Ottocento le montagne
descritte in questo libro hanno costituito interesse per chi incominciò a essere attratto
dall’inedita ambizione di scalarne le vette. I “fatti alpinistici” che compongono la trama
del volume sono stati ordinati in una cronologia che giunge fino ai nostri giorni, ricostruita
utilizzando fonti di varia natura – mancando spesso il resoconto d’ascesa – con la difficoltà
oggettiva di dare voce a una ruvida sequenza di nomi e date. Senza presumere
completezza, nella ricostruzione di queste “cronache disperse”, la serie di salite effettuate
sui due gruppi montani dell’Abruzzo, pur non segnando progressi tecnici, sfrondate da
enfasi e da incomprensibili confronti, permettono di cogliere l’originalità di un alpinismo
praticato su monti considerati “minori”, frutto di un’attività di ricerca interessante e mai
banale».
Vincenzo Abbate frequenta la montagna, ne studia la geografia e la storia alpinistica. Iscritto al
Club Alpino Italiano dal 1970, è Socio fondatore della Sezione di Palestrina. Attualmente è il
Presidente del Comitato Scientifico Regionale Lazio del C.A.I. La sua attività di ricerca gli ha
permesso di scrivere numerose monografie e articoli su riviste specializzate.