LA CIPOLLA PIATTA E DOLCE D’ABRUZZO
ra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta intrapresero una coltivazione più razionale del Carciofo, che di fatto chiuse la stagione delle produzioni estensive per inaugurare la felice stagione di quelle intensive, ossia basate sull’impiego di lavoro e mezzi qualificati prima che sull’estensione terriera. Fu così che introdussero la varietà Mazzaferrata, Cynara scolymus L.spp., ecotipo a ciclo tardivo, con maturazione che ha inizio nei mesi di Marzo e Aprile, derivato dal Campagnano, una varietà del carciofo Romanesco. È solo a partire dagli anni Cinquanta che il Mazzaferrata, questa particolare e pregiata varietà conosciuta come Carciofo di Cupello, viene coltivato con sempre maggiore attenzione. E molti altri anni sarebbero ancora passati prima che l’importante “Marchio Collettivo Comunitario”, ne attestasse l’eccellenza.
Incoraggiati dalla crescente diffusione della coltura, gli agricoltori di Cupello decisero di riunirsi in una Cooperativa al fine di commercializzare il prodotto, era il 1961. Dolce, aromatica e dalla inconfondibile forma schiacciata, la Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri è una vera prelibatezza della tradizione gastronomica della provincia di Chieti. Si tratta di una pregiata varietà di recente recupero. La Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri è una cipolla bianca che si distingue per la sua particolare forma schiacciata e per il sapore dolce. La sua consistenza è carnosa, l’aroma intenso e la pezzatura elevata, tanto che ne esistono persino esemplari da un chilogrammo.
La Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri, chiamata anche Cipolla Piatta di Fara, è attualmente inserita nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) ma ambisce al riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.