Meteo. Il Festival della Meteorologia di Rovereto apre le porte anche alla regione Abruzzo, colpita, negli ultimi tempi, da eventi atmosferici estremi

17, 18, 19 Novembre 2017. La terza edizione del Festival della Meteorologia vede un ampio spazio anche alla regione Abruzzo, con l’inviato Riccardo Cicchetti, che si occupa per passione di osservazione meteorologica dell’Associazione Meteo “Caput  Frigoris” e quindi di rilevazioni dal punto di vista dei dati meteo specie in un periodo interglaciale ove il cambiamento climatico in atto di origine antropica sta estremizzando i fenomeni atmosferici già di per sé intensi quali nubifragi e/alluvioni, ma anche ondate di siccità, d’aria molto mite fuori stagione, ondate di caldo e di freddo intense, nevicate abbondanti e pesanti con temperature di poco al di sopra dello zero in grado di innescare eventi valanghivi anche e soprattutto sulla nostra regione Abruzzo. Molte delle autorità nazionali ed internazionali si sono riunite in conferenze, visioni d’insieme aperte a tutti, stand dedicati alla Meteorologia e alla Climatologia. In particolare modo, il Cetemps (centro meteorologico per la prevenzione dei fenomeni severi o estremi nella provincia di L’Aquila) ha voluto identificare la nostra regione dal punto di vista meteo tramite la loro rete di monitoraggio di stazioni meteorologiche e di osservazione modellistica e in particolare radar doppler con la quale, negli ultimi giorni, sono state individuate le intense precipitazioni a carattere di rovescio o temporale, le quali, come hanno spiegato, sono fattori dovuti sia all’orografia che ai fenomeni concatenati al riscaldamento globale che ha protetto la Marsica dai violenti acquazzoni, dunque una situazione che, sul versante sopravvento, è stata accelerata dall’effetto “stau appenninico” e dai venti da sud-est, i quali, scorrendo sulla superficie marina più calda dell’Adriatico, hanno acquisito e pompato umidità nelle correnti ascensionali delle nubi nembostrati e cumulonembi, accelerandone la convezione e dando luogo a fenomeni estremi quali crolli, smottamenti ed eventi alluvionali nel teramano e nel pescarese, ma localmente anche nel chietino. Come abbiamo visto le più colpite sono state Silvi Marina e Pescara, sono seguite le esondazioni dei fiumi Pescara e Alento annesse alle persistenti piogge dopo un periodo di forte siccità anche se più marcato sui settori tirrenici e il resto dell’area occidentale, sempre facendo riferimento all’Italia.

Alle ore 15 della giornata odierna, ci sarà una tavola rotonda che vedrà la partecipazione dei Meteorologi: Andrea Giuliacci, Paolo Corazzon, Guido Caroselli, Carlo Cacciamani, Alberto Trenti, Mario Rusconi, Giovanni Lavezzi, Marco Ferrazzol ed Andrea Berti. Noi de Ilfaro24 non esisteremo a fare domande sugli eventi estremi che interessano non solo il resto d’Italia ma soprattutto e in special modo l’Abruzzo, agendo al confronto sugli adattamenti meteo/climatici che potremmo adottare sul cambiamento climatico antropico dovuto al riscaldamento globale, il quale, secondo la Conferenza tenutasi Parigi e alla quale diversamente dall’amministrazione Obama, ricordiamo che l’amministrazione Trump si è astenuta, è possibile rallentare mediante la minore emissioni di gas serra in un effetto serra benefico ma quando eccessivo come attualmente, davvero dannoso, non solo per noi o per la nostra ma anche l’atmosfera che ci circonda e per il resto dell’ambiente naturalistico ed oceanografico del nostro pianeta, sia dal punto faunistico che floristico quest’ultimo devastato dagli incendi quali ad esempio l’incendio del Morrone da cui usciamo con tremendi danni alla vegetazione e al restante ecosistema, come abbiamo notato, intaccato gravemente. Siccome i cosiddetti piromani hanno avuto la siccità come causa scatenante per poter innescare questi incendi, il riscaldamento globale gli dato l’opportunità di farlo, in mescolanza con il vento (parametro atmosferico), in grado di produrre combustione spostando gli alberi e la restante vegetazione e bruciando quest’ultima. Porremo domande in merito a tale devastazione e a come gli esseri umani e il mondo naturale che ne fa parte si è dovuto sempre adattare ai precedenti cambiamento climatici. Proprio perché quest’ultimo è causato dall’uomo e dai recenti studi è già in atto e si può soltanto rallentare o ridurre, come dovremmo agire all’estremizzazione climatica? Quali sono i rischi ai quali potremmo incorrere e le precauzioni da prendere in caso di allerta meteo da bollino rosso? Ebbene, come potremmo adattarci all’oramai imminente “febbre del pianeta” e all’estremizzazione dei fenomeni già di per sé estremi che continuano a verificarsi con sempre più frequenza ed intensità rispetto al passato?

Grazie e a presto con ulteriori aggiornamenti.

 

Redazione - Il Faro 24