Morte Morosini, condannati i medici delle società e del 118

Un anno a Molfese del 118, otto mesi a Ernesto Sabatini del Pescara e Manlio Porcellini del Livorno. E’ quanto stabilito ieri dal Tribunale monocratico di Pescara, per la morte di Piermario Morosini. Il 14 aprile del 2012 allo Stadio Adriatico, Morosini cadde a terra. Nel tentativo di rianimarlo, i medici delle due società prima e quelli del 188 poi, non utilizzarono il defibrillatore. Da qui la condanna del giudice Laura D’Arcangelo, per cui la Asl di Pescara dovranno anche pagare una provvisionale di 150mila euro.

Il PM Gennaro Varone ha avanzato la richiesta di assoluzione per Sabatini e Porcellini in quanto “i due medici sportivi hanno fatto quanto potevano sulla base delle proprie competenze”.

Tesi sostenuta dalll’avvocato della Asl, Monica Passamonti. «Non c’è alcuna prova certa che bisognasse defibrillare Morosini né che si potesse procedere alla defibrillazione, visto che alcuni testimoni hanno riferito che durante i primi soccorsi il calciatore sputò la cannula e aveva polso, e dunque c’erano segni vitali».

 

 

Redazione - Il Faro 24

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