Quando mi ponesti
quei fiori bianchi sul capo
io non sapevo
sarebbero stati gli stessi.
Dove li cogliesti?
Sapevano essere le tue mani
delicate come colombe.
Ed i tuoi baci
languidi e ingenui
come quelli
di un bambino indifeso,
come quelli
di chi conosce
la purezza d’amore.
E mi pettinavi piano,
carezzandomi la fronte
imperlata di passione.
Sapienti passavano le tue mani
tra i miei capelli
impigliati fra i sogni.
Io cinguettavo
come un passero felice.
E ti credevo.
Mi lasciavo sfamare.
Ammiravo allo specchio
del mio viso di donna
la dolce beltà,
e quei fiori gentili…
Promesse perfette
di fedeltà e devozione.
Dove li cogliesti?
Su quale orrido abisso
di male,
su quale oscuro giaciglio
di dolore?
Come facevi
a dissimulare così bene
l’odio che ti pervadeva il cuore?
Mai avrei creduto,
neppure se dalla bocca di Dio
mi fosse stato svelato,
che sarebbero stati gli stessi
che avresti posto al mio capezzale
dopo avermi straziato.
di Antonella Delloro