Aspettammo tutti
qualcuno che mai giunse,
neppure
sulla soglia dorata del giorno,
né
sull’uscio ambrato d’un cielo
vibrante di stelle.
Aspettó invano
quella donna romantica e sola,
invano la panchina rotta
sotto il peso di un’abnorme illusione.
Aspettó invano
una madre
un amante
una figlia
un gatto randagio
una rondine
un fiore
una sposa
un portiere di notte.
Aspettó invano
la sedia sbilenca che ci vide felici
la matita spuntata
il foglio bianco strappato
la mela appena colta
il gabbiano ferito
il sogno finito
in fondo a un cassetto.
Ma lo sai
chi più di tutti aspettó?
Chi non venne.
Tacitamente aspettava di te,
chiedeva di te.
Ma tu
non davi notizie,
perché
non c’eri.
di Antonella Delloro