Le nnuje,è un prodotto tipico abruzzese, un salume di antiche origini diffuso in tutta la regione, in particolare nel Teramano. Le nnuje sono una specie di incrocio tra salsiccia e salame, realizzate con trippa e pancetta suina insaccate in un budello. La carne, tagliata e lessata, è condita con aromi che variano in base alle usanze locali, ma che includono solitamente rosmarino, alloro, aglio e scorza di arancia. I budelli, una volta riempiti, vengono legati a mano e fatti asciugare. È prevista anche una fase di spurgatura vicino al camino, per permettere al salume di asciugarsi prima di essere cucinate. Secondo diverse fonti, il nome nnuje deriva dalla lingua francese andouille (salsicciotto) e risale all’occupazione del Regno di Napoli ad opera di Gioacchino Murat. L’importanza delle nnuje nella gastronomia abruzzese è testimoniata dal loro inserimento nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. Le nnuje confermano che del maiale non si butta via niente. Si tratta infatti di una preparazione di recupero, artigianale e famigliare. Con l’abbandono della macellazione domestica la tradizione di questo salume si è andata pian piano diradando, rendendo questo prodotto tipico abruzzese sempre più raro. Queste salsicce vanno mangiate fresche, a pochi giorni dalla produzione, non appena termina la fase di asciugatura. Per cucinarle basta adagiarle su una teglia e ricoprirle di acqua, olio e vino bianco, lasciandole sul fuoco fino a quando non risultano rosolate. Servite calde, meglio se accompagnate da un buon calice di Montepulciano d’Abruzzo e da un contorno di stagione, le nnuje porteranno a casa tua i sapori forti e genuini della cucina abruzzese di una volta.
( Cicchetti Ivan )