EDILIZIA. COMUNI IN CONFUSIONE E REGIONE SILENTE

Scadrà il 31 dicembre prossimo, dopo una proroga di quattro mesi, il termine entro il quale i Comuni abruzzesi dovranno recepire il Regolamento Edilizio Tipo approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione 28/12/2017 n. 850 a seguito del recepimento dell’Intesa, tra il Governo, le Regioni e i Comuni, sottoscritta in sede di Conferenza Unificata il 20 ottobre 2016.

Una proroga che – evidenzia il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, Raffaele Di Marcello – nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei Comuni, degli Ordini e Collegi Professionali, delle associazioni dei costruttori e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, non risolve il nodo cruciale della riforma dei regolamenti edilizi, e cioè il quadro delle definizioni uniformi” Definizioni, relative a parametri tecnici come le altezze dei fabbricati, il loro volume, la superfice lorda e netta, ecc., che il Regolamento Edilizio Tipo unifica per tutte le amministrazioni comunali, entrando però in contrasto con analoghe definizioni contenute nei Piani Regolatori Generali dei Comuni. “Dal primo gennaio 2019 – sottolinea l’Arch. Di Marcello – se la Regione non si attiverà, verranno modificati automaticamente tutti i Regolamenti Edilizi comunali, per la parte relativa alle definizioni urbanistico-edilizie, creando un contrasto con gli altri strumenti di pianificazione, gettando nel caos gli uffici tecnici comunali e aprendo le porte a probabili contenziosi tra cittadini e amministrazioni” “La Regione – continua il presidente dell’Ordine -come previsto dall’art. 2 dell’Intesa nazionale, avrebbe dovuto individuare, alla luce della normativa regionale vigente, le definizioni aventi incidenza sulle previsioni dimensionali contenute negli strumenti urbanistici e dettare, in via transitoria, indicazioni tecniche di dettaglio ai fini della corretta interpretazione di tali definizioni in fase di prima applicazione, fornendo un termine temporale preciso per l’adeguamento delle Norme Tecniche di Attuazione dei vari strumenti urbanistici comunali alle prescrizioni del Regolamento Edilizio Tipo” Ma, ad oggi, denuncia l’Ordine, non risulta che la Regione si sia attivata in tal senso, nonostante i numerosi incontri e tavoli tecnici sull’argomento. Si rischia così, dal primo gennaio, il caos normativo, con la problematica lasciata in capo ai Comuni e alle Province, quest’ultime deputate, in base alla LR 18/83, a dare il parere definito sui regolamenti comunali. “Un temporeggiamento – conclude l’Ordine degli Architetti di Teramo – incomprensibile, dato che è trascorso quasi un anno dal recepimento, da parte della Regione, del Regolamento Edilizio Tipo.

Lanciamo un ultimo appello al Governatore Lolli e all’assessore Berardinetti affinchè si risolva il problema, pena l’ulteriore aggravio di contenzioni per le amministrazioni abruzzesi, già provate dalle problematiche del sisma e da una legge urbanistica regionale ormai obsoletta e inidonea a dare risposte alle esigenze attuali”

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