Meteo. La Primavera cala il sipario: molto dinamica l’evoluzione meteorologica a venire. Analizziamo i dettagli

Meteo. L’area di alta pressione subtropicale in quota (prima mini-espansione dell’Anticiclone nord-africano) appartenente alla Cella di Hadley della quale vi avevamo parlato si è completamente indebolita. Una serie di corpi nuvolosi di origine nord-atlantica catapultati da una discesa fredda di origine polare-marittima dalla Groenlandia fino al Regno Unito e all’Europa centro-occidentale, sta sradicando da una depressione meteorologica connessa al Ciclone d’Islanda, aree perturbate che si stanno dirigendo dal Nord Europa fino al cuore della penisola italica e stanno in effetti attraversando in queste ultime ore con le loro parti solo inizialmente più attenuate proprio il Mar Mediterraneo, dando luogo alle prime piogge sparse e alle nevicate sulle Alpi che stanno raggiungendo anche le più basse quote. L’ultima immagine satellitare dell’Eumetsat.it è alquanto eloquente da osservare le condizioni che connotano la genesi delle nubi esagonali sulle coste nord-atlantiche della Francia indicano che in quella data zona geografica l’oceano sta incontrando masse d’aria molto più rigida rispetto alla superficie marina rilevabile dalle SSTA (mappature delle temperature degli oceani e dei mari dai centri di raccolta dati). La pre-configurazione che si instaurando sullo scacchiere euro-mediterraneo intravede dalle ultime interpretazioni modellistiche l’instaurarsi di due assi di saccatura che si andranno ad abbassare in seguito ad due “Waves” anticicloniche la cui una a mo’ di promontorio e quella orientale in formazione e in correlazione con essa fino a generare l’anticiclone scandinavo (anomalia termica positiva +) da cui ne derivano tali particolari proprio dall’Anticiclone delle Azzorre (Cella di Hadley). Nelle ultime osservazioni empiriche dei modelli fisico-matematici e attraverso la raccolta dei run o della corse modellistiche dei grafici ensemble che ne hanno mostrato fin dall’inizio delle corrispondenze, la depressione si genererà proprio in questo venerdì settimanale successivamente alle festività pasquali quando avevamo assistito qualche giorno prima ad annuvolamenti associati a piogge e nevicate e ad un’irruzione fredda di origine artica molto tardiva e fuori norma in discesa dalla penisola balcanica. Il sopravvento si premunirà proprio in prossimità dell’Appennino ligure e romagnolo evolvendo in una lacuna barica il cui minimo depressionario non sarà di migliore collocazione né individuazione. Non si tratterà di nessun cut-off o di moto retrogrado perché le masse d’aria instabili e più fredde in quota, seppur più attenute rispetto al Nord Europa, si muoveranno verso est-nord-est incentivando lo sviluppo di sistemi nuvolosi anche imponenti da scaricare rovesci di pioggia anche di moderata intensità fino ad interessare il Centro Italia dalle aree tirreniche e, proprio nel momento finale del fine settimana, tutto il versante adriatico abbassandosi di latitudine in annessione al sistema perturbato collegato alla saccatura nord-atlantica e traslocando verso est/sud-est entro la giornata di domenica quando sarà l’Italia meridionale a vivere delle giornate di maltempo anche intenso, a causa del convergere al suolo tra i venti umidi di Libeccio e il convoglio da parte delle correnti d’aria più fredda in quota dai quadranti settentrionali. Tuttavia, le giornate clou dalla caratteristiche tipiche dell’instabilità primaverile saranno sia venerdì che sabato sulle aree interne abruzzesi, mentre la variabilità padroneggerà il settore occidentale, il settore di nord-est e orientale sarà completamente interessato da rovesci o temporali localmente anche di forte intensità lungo la costa nella giornata di domenica. Nonostante il moderato miglioramento delle condizioni meteorologiche, le regioni del Sud Italia e le adriatiche centro-meridionali rimarranno in balìa dell’area depressionaria oramai giunta sui Balcani, nonché altri impulsi instabili e perturbati della medesima matrice, fino a quando non assisteremo al transito delle gocce fredde nel mese di Maggio che premuniscono i primi brontolii temporaleschi della stagione primaverile inoltrata, quando esse saranno i resti delle latitudini superiori che annunceranno numerose celle temporalesche in formazione da esse in quota quando si isoleranno spostandosi verso le nostre medie latitudini, molto più basse. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti data la distanza che ci separa da quest’ultima tendenza.

Link dell’immagine principale dell’articolo meteo: https://www.francebleu.fr/emissions/ils-ont-fait-l-histoire/c-est-le-printemps

Grazie e al prossimo aggiornamento di approfondimento di Meteorologia per saperne di più anche riguardo le ipotesi attinenti all’inizio dell’Estate meteorologica.

Riccardo Cicchetti

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