Meteo. Le prime supposizioni riguardo l’Autunno 2017. Caldo intenso nei prossimi giorni?

Meteo. L’ondata di calore che si sta per concretizzare sul nostro stivale, a causa del rinforzo dell’Anticiclone nord-africano, raggiungerà il suo massimo apice nel fine settimana e all’inizio della nuova settimana. Tutto per via della discesa di una saccatura depressionaria verso l’Atlantico centro-settentrionale e parte dell’Europa occidentale, che richiama masse d’aria molto calda di matrice nord-africana verso il Mediterraneo centro-orientale, tramite deboli venti di Scirocco e di Libeccio. Il rialzo termico sarà significativo e, nonostante qualche nube innocua a ridosso dei rilievi appenninici, il tempo sarà stabile e soleggiato.

Sulle Alpi, invece, le infiltrazioni d’aria fresca e umida, daranno ancora luogo allo sviluppo dei cosiddetti temporali pomeridiani, specie sui settori alpini e prealpini centro-occidentali. Tornando al caldo intenso, nelle nostre zone interne abruzzesi, a partire da domenica e in particolare da lunedì, si sfioreranno i 35°C di massima, mentre le minime saranno stazionarie o in lieve diminuzione (escursione termica).

Potrebbe essere un inizio Autunno a tratti piovoso e fortemente temporalesco?

La configurazione sinottica potrebbe essere finalmente pronta a mutare appena dopo la fine del mese o agli inizi di Settembre, mediante un già preannunciato indebolimento dell’ITCZ (Inter Tropical Convergence Zone) e il consequenziale abbassamento della Corrente a Getto, dunque un parziale indebolimento dell’Anticiclone nord-africano a partire da ovest. In questo modo, le fresche e umide correnti nord-atlantiche, coadiuvate dalle aree di basse pressione persistenti sull’Atlantico settentrionale, entrerebbero facilmente sul Mediterraneo centrale, determinando bruschi peggioramenti del tempo specie sulla nostra penisola, ove transiterebbero una serie di perturbazioni atlantiche. Questa situazione è analizzabile mediante, per l’appunto, gli indici tele-connettivi, che ci consentono di fare supposizioni riguardo alcuni moti a lungo termine della circolazione atmosferica su una determinata area geografica: l’indice NAO (Northern Atlantic Oscillation), ad esempio, si trova, nell’ultimo mese, in costante diminuzione (NAO negativa), ciò indica la debolezza dell’alta pressione e la forte ingerenza delle correnti umide atlantiche dovuta all’abbassamento della pressione atmosferica avuto sul Nord Atlantico. La AO, nonché la QBO negativa, ci indicano invece un ingresso agevolato delle correnti artiche in Inverno, ipotesi che, dati alla mano, potrebbero essere smentite, vista la caoticità del nostro sistema atmosfera e i numerosi indici da monitorare, quale ad esempio l’indice OPI (October Pattern Index), di fondamentale rilevanza per lo studio della destrutturazione del Vortice Polare o della sua alta intensità, insieme alla AO (Artic Oscillation) e alla QBO, quest’ultima riguarda i venti ad alta quota, se provenienti da est essa è negativa e c’è una percentuale di probabilità che il Vortice Polare sia più debole e consenta irruzioni d’aria molto fredda verso le nostre latitudini, merito dei riscaldamenti stratosferici indotti dai venti favorevoli (ossia da est) che si sviluppano dall’Equatore verso il nostro Polo Nord. Dunque, nonostante ci siano fattori che ce lo fanno ipotizzare, potremmo essere consenzienti ad una stagione autunnale in parte molto piovosa e fortemente temporalesca, invece torneremo a parlare di un Inverno che si fa presupporre con fasi molto fredde e nevose.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

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