NEGA LORO UNA SIGARETTA, LO PICCHIANO RIPETUTAMENTE AL VOLTO COL MARTELLO

PESCARA: NUOVO CASO DI VIOLENZA GIOVANILE. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN DICIANNOVENNE E DENUNCIA UN MINORE.

Un ventiduenne pescarese ha negato una sigaretta ai due giovani ed è stato colpito all’occhio con un martello. Il Giudice contesta l’aggravante dei futili motivi.

Suad HAJRA

 

Questa mattina, la Polizia di Stato di Pescara ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Pescara, dr.ssa Antonella DI CARLO, su richiesta del P.M., dr. Gennaro VARONE, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari a carico del diciannovenne Suad  HAJIRA per il reato di lesioni aggravate dai futili motivi.

L’arresto, eseguito dalla Squadra Mobile della Questura, giunge a distanza di pochi giorni da quelli dei tre minorenni che, la scorsa estate, si erano reciprocamente aggrediti a causa di una faida in atto tra due gruppi contrapposti di giovani.

A fare scattare la violenza, in questo caso, è stato un motivo ancora più futile: il 20 settembre scorso, non lontano dall’Ospedale Civile di Pescara, Suad HAJRA, che si trovava in compagnia del diciassettenne pescarese L.G., ha chiesto del tabacco da sigaretta ad un ragazzo di ventidue anni incontrato per strada. Al diniego del giovane, i due lo hanno colpito più volte al viso e ad un braccio con un oggetto contundente, verosimilmente un martello, causandogli un grave trauma facciale con fratture multiple, con prognosi superiore ai quaranta giorni, che ha comportato la compromissione dell’organo della masticazione e reso necessario anche un intervento chirurgico correttivo.

Il diciassettenne è stato deferito alla Procura per i Minorenni di L’Aquila, che ora sta valutando la sua posizione, per lo stesso reato contestato al complice maggiorenne.

Nella sua ordinanza cautelare il GIP afferma che “le modalità del fatto – efferate, odiose e ingiustificate – sono sintomatiche di una personalità incline a delinquere, priva del senso della misura ed incapace a controllare i propri impulsi”.

Per il reato di lesioni gravi il Codice Penale prevede una pena massima di sette anni di reclusione.

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