Papa Francesco uragano di Dio per gli umili che erediteranno la Terra

(di Nicola Facciolini)

L’Aquila / Papa Francesco uragano di Dio per gli umili che erediteranno la Terra in Colombia (6-11 Settembre 2017) e in Messico (13-18 Febbraio 2016) celebra la famiglia e la fertilità. Terzo Papa a recarsi in Colombia, dopo Paolo VI e Giovanni Paolo II, Francesco intraprende il viaggio apostolico per suggellare il nuovo corso di riconciliazione della Nazione colombiana. Papa Bergoglio: “La Guadalupana è cinta di una cintura che annuncia la sua fecondità. Dio chiederà conto agli schiavisti dei nostri giorni, e noi dobbiamo fare tutto il possibile perché queste situazioni non si verifichino più. La famiglia è la culla della vita e si deve difenderne l’unità. Un popolo capace di fare bambini e poi di farli vedere come fossero Tesoro, quello è un popolo che ha speranza e ha futuro”. Quanto abbiamo agito in favore dell’incontro, della pace? Quanto abbiamo omesso, permettendo che la barbarie si facesse carne nella vita del nostro popolo? Cartagena de Indias è in Colombia la sede dei Diritti Umani. La preghiera al Cristo nero di Bojayá: “O Cristo nero di Bojayá, che ci ricordi la tua passione e morte; insieme con le tue braccia e i tuoi piedi ti hanno strappato i tuoi figli che cercarono rifugio in te. O Cristo nero di Bojayá, che ci guardi con tenerezza e con volto sereno; palpita anche il tuo cuore per accoglierci nel tuo amore. O Cristo nero di Bojayá, fa’ che ci impegniamo a restaurare il tuo corpo. Che siamo tuoi piedi per andare incontro al fratello bisognoso; tue braccia per abbracciare chi ha perso la propria dignità; tue mani per benedire e consolare chi piange nella solitudine. Fa’ che siamo testimony del tuo amore e della tua infinita misericordia. Amen”.

Papa Bergoglio prega: “Sì, Dio continua chiamare anche nel mezzo di questa crisi! Dio cambia il corso degli avvenimenti chiamando uomini e donne nella fragilità della storia personale e comunitaria. Non abbiamo paura, in questa terra complessa perché Dio ha sempre fatto il miracolo di generare buoni grappoli, come le buone focacce a colazione. Guadalupe e Aparecida sono manifestazioni programmatiche di questa creatività divina”. Libertà e Ordine. Il 20.mo pellegrinaggio apostolico di Papa Francesco in Colombia, il settimo in America Latina, segna il primo passo verso la moratoria mondiale delle guerre sulla faccia della Terra. Pace e concordia universali. È la “morale” dell’Undici Settembre e delle Guerre Umanitarie. Otto milioni e mezzo di morti Colombiani in oltre 50 anni testimoniano la sete di Giustizia di un popolo fiero e gentile pronto a tutto per la Riconciliazione come insegnano Santa Laura Montoya, San Pietro Claver e Santa María Bernarda Bütler. “Un popolo nobile che non ha paura di esprimersi e di far vedere quello che sente”, osserva Francesco. La Pace è un grosso affare come la Giustizia. La Colombia ci ricorda che tutto è possibile quando la misericordia e la pace si coniugano felicemente con la verità e la carità. La condanna delle guerre, del narcotraffico e degli abusi sui minori. Papa Bergoglio non lascia scampo ai seminatori di morte tra i giovani. “La droga è un male – tuona Francesco – che colpisce direttamente la dignità della persona umana e spezza progressivamente l’immagine che il Creatore ha plasmato in noi”. Sono parole forti, chiare e distinte quelle del Papa di Roma: “Condanno con fermezza coloro che hanno posto fine a tante vite, l’azione di uomini senza scrupoli. Non si può giocare con la vita dei nostri fratelli né manipolare la loro dignità. Il diavolo entra dal portafoglio, sempre”. Il segreto del successo secondo Papa Bergoglio: “quando Gesù ci diede un nome, cioè la prima vocazione, il primo amore. Gesù, infatti, ci ha messo su una strada di consacrazione, una strada di donazione. E ogni volta, è la esortazione del Papa, bisogna coniugare di nuovo quel nome nelle diverse situazioni da vivere, nei momenti belli e in quelli oscuri, nei momenti in cui si vorrebbe rompere tutto e ricominciare un’altra cosa ma senza perdere il nome. Quando Gesù ci chiama e ci dà il nome, prosegue il Vescovo di Roma, non ci dà l’assicurazione sulla vita, questa dobbiamo difenderla noi con l’umiltà, la preghiera e medicarla dal Signore, per avere la forza di andare avanti ciascuno sulla strada dove ci ha chiamati. Bisogna chiedere la perseveranza, non è assicurata e Lui la dà perché ci vuole molto bene. Se volete trionfare nella vita come vuole Gesù, mendicate perché il protagonista della storia della salvezza è il mendicante”. Uno dei momenti più toccanti della visita papale in Colombia, è certamente il grande incontro per la riconciliazione nazionale a Villavicencio, l’8 Settembre 2017. Le testimonianze di perdono commuovono profondamente Papa Bergoglio che non vuole ascoltare discorsi ma esperienze di riconciliazione. Quanta gente nell’Europa “cristiana” allergica alla manifestazione del proprio credo in pubblico, e generalmente indifferente al fatto religioso, avrebbe interrotto lavoro o riposo del Sabato per andare a salutare con grande entusiasmo il Papa di Roma che passa dove non avrebbe dovuto? Centinaia di persone che quel Sabato sapevano di dover fare altro, richiamate invece da un fulmineo passaparola che sorrisi e gioia propagano per chilometri come un affettuoso contagio. È un movimento che è moto del cuore. Scendere per strada lasciando i fornelli o un’officina per un gesto d’amore è un piccolo passo individuale, ma un grande passo di civiltà e di fede di un popolo. È “fare il primo passo”. Papa Francesco, la Guadalupana e la Gabbia Dorata. Quante strade deve percorrere un uomo per essere chiamato uomo? La Preghiera ufficiale di Papa Francesco alla Vergine di Guadalupe. Tutti sperano nel pellegrinaggio apostolico del Vescovo di Roma in Venezuela e in Russia.

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