Pescara. Cittadini Georgiani si spacciano per Ucraini per raggiungere l’Inghilterra

Alle ore 19.00 del 5 maggio, la Polizia di Frontiera di Pescara, riceve una segnalazione dalla Immigration di due possibili cittadini in possesso di documentazione falsa in procinto di partire per Londra. Il volo in questione è il FR 983 previsto in partenza per le ore 22.00 diretto a Stansted.
Veniva pertanto predisposto un immediato intervento con il personale del turno, organizzando un servizio di discreta vigilanza, tra biglietteria e banchi check-in, atta a intercettare i due segnalati tra i passeggeri in arrivo presso lo scalo.
Alle ore 19.40 gli operatori di polizia notano una coppia di ragazzi, corrispondente a quelli segnalati, che si avvicina al banco check-in e chiedono l’esibizione dei documenti di viaggio.
Alla richiesta degli agenti i due soggetti si mostrano tranquilli e esibiscono due carte di identità ucraine, ma risultano elusivi alle domande degli agenti, si limitano a dichiarare di comprendere la lingua inglese e non danno altra spiegazione.
La situazione non risulta chiara, pertanto, si rende necessario un approfondimento dei controlli documentali, il quale avviene sia attraverso la strumentazione elettronica presente in aeroporto, sia con l’analisi diretta da parte di personale addetto. Quest’ultimo, ad una attenta analisi, nota delle imperfezioni sull’ologramma posto in alto a destra sul retro, previsto su questa tipologia di carta di identità, il quale manca delle caratteristiche di sicurezza previste.
I due stranieri vengono dichiarati in stato d’arresto per utilizzo e possesso di documenti falsi e condotti presso gli Uffici presenti in aeroporto per procedere al foto-segnalamento per la loro esatta identificazione, ma purtroppo questo non offre i riscontri sperati, infatti non risultano precedenti o pregresse identificazioni.
Solo dopo aver realizzato la situazione, gli arrestati decidono di mostrare delle fotografie dei passaporti presenti sui cellulari, dalle quali si evince essere cittadini georgiani di 24 e 26 anni e dichiarano inoltre di essere fratelli, senza aggiungere alcuna altra informazione sul loro ingresso in Italia.
Nella mattinata saranno posti a disposizione dell’AG per procedere con il rito

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