PESCARA, SEQUESTRATE 500 CONFEZIONI DI COSMETICI CONTRAFFATTI

Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio e di contrasto ai traffici illeciti coordinati dal Comando Provinciale, i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Pescara hanno eseguito presso il mercato rionale del lunedì a Pescara, un controllo volto a verificare la regolarità dei marchi dei prodotti venduti.

In particolare, i militari della Guardia di Finanza, da sempre dalla parte del cittadino nella tutela del consumo e nel contrasto alla vendita delle “griffe” contraffatte, hanno eseguito un controllo sulla merce posta in vendita su di una bancarella del mercato, da una ditta individuale, notoriamente molto appetita e frequentata da una folta clientela femminile.

Infatti, il materiale commercializzato, quello tipico per la bellezza femminile, è risultato costituito da prodotti di cosmesi di ogni genere e, soprattutto, apparentemente dei più noti e lussuosi marchi di diversi grandi produttori, tutti però notoriamente accomunati dalla stessa strategia di marketing che consiste nell’utilizzare solo i propri canali ufficiali per la distribuzione della merce.

E naturalmente l’attrattività del punto vendita derivava proprio dalla convenienza, ingenerata nelle ignare acquirenti, dei prezzi praticati a fronte della notorietà delle griffe e dei marchi dei prodotti.

Il commerciante, campano di 23 anni, ovviamente non è stato in grado di esibire ai militari alcun documento fiscale per giustificare il possesso di detta merce che da un primo esame è apparsa contraffatta. Pertanto, si è proceduto al sequestro di circa 500 pezzi tra rossetti, matite, fard, smalti, creme e altri prodotti di bellezza riproducenti, tra gli altri, i marchi di CHANEL, KIKO e MAC, mentre il titolare dell’attività è stato denunciato a piede libero.

Non è il primo caso in cui la Guardia di Finanza di Pescara, nell’ambito del contrasto al fenomeno della contraffazione, segnala alle autorità competenti il comportamento scorretto di operatori regolari del commercio diversi dagli abusivi che, realizzando illeciti guadagni, mettono in vendita al cittadino ignaro prodotti di scarsa qualità, di dubbia provenienza e, non è da escludere, anche dannosi per la salute.

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