PISCINE LE NAIADI: RINVIATO AL 18 SETTEMBRE IL TERMINE PER LE OFFERTE. SEMPRE PIÙ CONCRETO LO SPETTRO DELLA CHIUSURA, ALTRA BEFFA UTENTI E LAVORATORI

Giungono altre brutte notizie sul fronte Naiadi. Se la scorsa settimana si erano diffuse voci su una possibile chiusura anticipata dell’impianto da parte della società che lo gestisce, la Pretuziana, con evidenti ripercussioni su utenti e lavoratori – che come ricorderete non percepiscono lo stipendio da quattro mesi -, oggi arriva invece un’altra notizia, questa volta ufficiale e sconvolgente.

Proprio a ridosso della scadenza del termine per la presentazione delle offerte finalizzate al nuovo affidamento dell’impianto, prevista per le 12 di oggi, è stata infatti firmata la proroga al 18 settembre adducendo come motivazione la volontà di garantire “la maggiore partecipazione” possibile.

Una situazione paradossale ma ampiamente annunciata. Personalmente vado denunciando da tempo l’estremo ritardo nella pubblicazione dell’avviso, che avrebbe dovuto essere bandito molto prima della scadenza dell’attuale concessione.

Infatti, il nuovo termine per la presentazione delle offerte è posteriore alla scadenza dell’attuale gestione, che da contratto terminerà il 31 agosto. Data che tuttavia difficilmente potrà essere rispettata dalla Petruziana considerate le evidenti difficoltà nel pagamento di utenze e stipendi. La domanda che ci poniamo dunque è: chi gestirà l’impianto dal 1 settembre o anche prima nel caso l’attuale gestore dovesse lasciare le Naiadi? In attesa dell’aggiudicazione della gara – che non sarà immediata -, il rischio di chiusura dell’impianto è molto concreto. Un’incertezza anche a livello di tempistiche che rischia di ripercuotersi sull’attrattività della struttura e quindi sul nuovo gestore – sempre che pervengano offerte ovviamente -, dato che i mesi di settembre e ottobre costituiscono il periodo clou per la sottoscrizione degli abbonamenti stagionali e la preparazione della Pescara Pallanuoto al nuovo campionato. 

Le Naiadi, con ogni evidenza, stanno dunque andando incontro ad un periodo di chiusura, una prospettiva che nessuno si augurava, ma che in tanti avevamo purtroppo previsto a causa delle scelte scellerate della Regione Abruzzo, rea di aver vanificato già in passato ben due ipotesi di project financing.

A questo punto resta una sola cosa da fare: valutare, in pendenza di un bando che sicuramente non andava prorogato fino al 18 settembre, se l’interesse dell’Università d’Annunzio, che ha effettuato un sopralluogo, sia effettivo e reale e in tal caso valutare la concretezza di una gestione pubblica, che possa garantire la continuità dell’impianto e la permanenza del livelli occupazionali.

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