VICENDA NAIADI, L’ESAME DEGLI ATTI ALIMENTA NUOVI DUBBI SULLA PROCEDURA: UNA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO PUÒ OFFRIRE LA GARANZIA FIDEIUSSORIA? E RESTA INCERTO IL FUTURO DEI DIPENDENTI

A seguito della mia visita del 12 ottobre mattina presso gli uffici di Areacom per prendere visione degli atti di gara della gestione ventennale del complesso sportivo le Naiadi, atti poi ricevuti nel pomeriggio, oggi voglio pubblicamente rivolgere dei quesiti e delle richieste di chiarimento al Presidente Marsilio su aspetti che potrebbero far venire meno l’affidamento ventennale dell’impianto sportivo

Lunedi nel frattempo sono state parzialmente riaperte le piscine, una notizia senz’altro positiva per la cittadinanza, nonostante le carenze che oggi abbiamo letto sulla stampa. Personalmente però continuo a nutrire molti dubbi sulla legittimità della procedura seguita. Ai dubbi già sollevati e mai dissipati da risposte nel merito, ora se ne aggiungono di nuovi, emersi dall’esame della documentazione acquisita.

1)    Garanzia fideiussoria

Il capitolato richiedeva ai presentatori di offerte di allegare una garanzia provvisoria pari al 2% dell’importo posto a base d’asta, quantificato in 780.000 euro. Dalla documentazione fornita risulta una garanzia fideiussoria rilasciata dalla “M.I.A. Mutua”, una società di mutuo soccorso, specializzata in assistenza mutua integrativa.

Ø      Sulla base della legge 3818 del 1886, così come modificata dall’art. 23 della legge 221/2012, che definisce le competenze delle società di mutuo soccorso, ho qualche perplessità sul fatto che società di questo tipo possano offrire una garanzia fideiussoria. Infatti le società di mutuo soccorso si occupano di:

·      erogazione di trattamenti e prestazioni socio-sanitari nei casi di infortunio, malattia ed invalidità al lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente; erogazione di sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie e degli infortuni;

·      erogazione di servizi di assistenza familiare o di contributi economici ai familiari dei soci deceduti;

·      erogazione di contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di gravissimo disagio economico a seguito dell’improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari e in assenza di provvidenze pubbliche.

L’articolo 2 della Legge, specifica inoltre come “le società di mutuo soccorso non possono svolgere attività diverse da quelle previste dalla presente legge, né possono svolgere attività di impresa”.

Ø  Ho seguito anche le indicazioni del Disciplinare di gara che alla pagina 24 afferma che “Gli operatori Economici, prima di procedere alla sottoscrizione della garanzia, sono tenuti a verificare che il soggetto garante sia in possesso dell’autorizzazione al rilascio di garanzie:…”, mediante accesso a diversi siti internet di Banca d’Italia e soprattutto di Ivass, l’ente che vigila sulle compagnie assicurative. Ed è proprio facendo accesso al sito di Ivass (servizi.ivass.it/RuirPubblica), che abbiamo verificato come la società di mutuo soccorso in questione non risulti tra quelle che possono prestare fideiussioni. Del resto, le società che prestano fideiussioni e sono iscritte nell’elenco Ivass lo riportano anche sulla carta intestata.

Ø  Qualora ciò non fosse sufficiente, allora è il caso di richiamarci allo statuto della “M.I.A. Mutua” Società di mutuo soccorso, che nell’oggetto sociale prevede tutta una serie di prestazioni proprie di un Mutuo soccorso, tra cui erogare ai soci trattamenti, prestazioni socio-sanitarie ed assistenza economica in caso di infortuni e malattie, erogare sussidi alle famiglie dei soci defunti, ma nulla a che vedere circa l’attività di garante di fideiussioni.

Su questo aspetto, che costituisce una condizione a pena di esclusione del bando di gestione ventennale, chiedo al Presidente Marsilio di fare chiarezza. Voglio essere certo che siano stati eseguite le opportune verifiche. Provvederò oggi stesso a segnalare la cosa.

2)    C’è un secondo aspetto che mi ha colpito della domanda presentata dal Club Aquatico. Avevamo avanzato qualche dubbio sulla particolare onerosità di questa gara, dubbi peraltro esplicitati pubblicamente anche da altri soggetti che avevano effettuato un sopralluogo presso la struttura. Sulla base di quelle dichiarazioni ci eravamo legittimamente posti delle domande circa la sostenibilità dell’investimento da parte del Club Aquatico Pescara, una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata con soli 10.000 euro di capitale sociale che propone investimenti per oltre 3 Mln di €., ma abbiamo potuto prendere atto che il Piano economico finanziario presentato risulta asseverato, come previsto dal disciplinare, da una società di consulenza finanziaria, la VS Consulting. Immaginiamo che, visto che a firmare l’asseverazione del Pef è stato il titolare della Vs Consulting, ovvero Vincenzo Serraiocco, ex gestore dell’impianto sportivo, la valutazione del Piano sia stata effettuata con un surplus di conoscenza delle necessità delle Naiadi.

3)    C’è infine un terzo aspetto che risulta di difficile comprensione. Nessun servizio della Regione, che è proprietaria delle Naiadi, ha dato seguito al discusso affidamento temporaneo di 4 mesi fino al dicembre 2023. L’unico atto consiste, come abbiamo già fatto presente, nel verbale di esecuzione del contratto di gestione ventennale, annunciato alla stampa venerdì scorso dal Club Aquatico. E’ saltata quindi il bizzarro affidamento di 4 mesi a spese dei cittadini? In attesa di vedere quindi se e con quali modalità verrà revocato eventualmente l’affidamento d’urgenza di 4 mesi, che a questo punto dovrebbe essere un atto di Areacom uguale e contrario, ci sono alcuni aspetti che non ancora trovano risposte e riproponiamo al Presidente Marsilio.

a)     Il primo è quello relativo dipendenti. Il Capitolato tecnico che Club Aquatico ha sottoscritto prevede, a pag. 4, una clausola di salvaguardia per il personale assunto fino alla data del 5 maggio 2023 dalla precedente gestione. Oggi, nonostante lo stato di agitazione indetto dalla CGIL, né i dipendenti né i collaboratori sportivi hanno ricevuto risposte. Se la struttura ha riaperto i battenti in base alla gedtione ventennale che prevede il riassorbimento del personale, com’è possibile che questo non sia stato richiamato? La Regione Abruzzo (politica e uffici), sta verificando questo aspetto?

b)    Restano senza risposta anche le richieste delle altre società che hanno esigenza di spazi acqua e continuano a vedersi costrette a dislocare le attività in strutture lontane dalla città;

c)     La mancata calendarizzazione della mia interpellanza al Consiglio di ieri non mi ha consentito di comprendere se le Naiadi siano già dotate dei vari presidi di sicurezza necessari, di un piano antincendio e delle Uta (Unità di trattamento dell’aria) per l’areazione. Evidentemente non si è ritenuto idoneo che una questione così importante entrasse in aula consiliare. Il tuffo del Presidente Marsilio ci rassicura, nel corso della nuotata avrà anche verificato di persona il rispetto di tutti gli standard contemplati?

Anche in questa occasione attenderò chiarimenti dal Presidente Marsilio. Vorrei che le Naiadi riprendessero a funzionare in sicurezza, con una procedura trasparente, per un numero di anni sufficiente a realizzare gli investimenti necessari, con il coinvolgimento di tutti e il giusto riconoscimento dei diritti dei dipendenti. Sono certo che questa non sarà l’ultima conferenza stampa sulla vicenda, continuerò come sempre ad approfondirla animato esclusivamente dalla tutela dell’interesse collettivo.

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