ATM SECURITY: RACCOLGONO I SOLDI PER PAGARE UNA MULTA AD UN LORO COLLEGA E CON LA RIMANENZA ACQUISTANO MASCHERINE PER L’OSPEDALE

…noi pochi. Noi felici, pochi. Noi banda di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata…

Cit. Shakespeare (Enrico V)

Operatori dell’ATM Security

Milano. La solidarietà, sentimento nobile, esaltato dalle circostanze in cui si manifesta, non sempre è comune a tutte le persone. Ci sono casi in cui però, c’è chi ha la fortuna di avere colleghi che della solidarietà fanno un fondamento solido e indiscutibile. A Milano c’è un gruppo di persone, forse potremmo dire anche banda di fratelli, tanta è la loro coesione, che lavora ogni giorno al servizio dei cittadini, della collettività intera. Spesso senza che nessuno riconosca loro i meriti e i sacrifici che quotidianamente compiono nello svolgimento del loro dovere. Parliamo della Security ATM del comune di Milano. Incaricati di pubblico servizio, chiamati a garantire la sicurezza sui mezzi pubblici e non solo, del capoluogo lombardo. Operatori di sicurezza con anni di esperienze nel settore, che con abnegazione e professionalità sono chiamati a fronteggiare situazioni anche inimmaginabili per chi non conosce il loro lavoro, a collaborare con le Forze dell’Ordine e a rispondere anche a compiti per i quali non sono tutelati, in quanto privi della qualifica di agenti o ausiliari di Pubblica Sicurezza.

Operatore dell’ATM Security in servizio di vigilanza

Tra mille difficoltà, non perdono occasione per dimostrare il valore che li accomuna. La solidarietà, in questi giorni tristi e difficili per la loro città e la Lombardia intera, flagellata dall’epidemia del coronavirus, è stata protagonista, insieme a molti di loro della Security ATM, di un gesto nobile quanto imprevisto. Da una raccolta fondi interna, organizzata da alcuni di loro per aiutare un collega a pagare una multa di 280 euro, sono riusciti a mettere insieme più soldi del necessario e con la differenza hanno comprato e donato mascherine protettive al policlinico di Milano.

Molti si chiederanno che tipo di multa è stata pagata. Per spiegarlo, è necessario fare delle premesse, chiarire alcuni punti. Nessuno punta il dito contro nessuno. È successo che un agente della Security ATM è stato multato perché non indossava la mascherina del kit di protezione.

Da chi è stato multato? Perchè non aveva la mascherina?

La multa è stata emessa da due operatori della Polmetro (reparto della Polizia di Stato) in quanto, secondo loro, l’agente dell’ATM aveva l’obbligo di indossarla. Come si evince dalle note del verbale, il “multato”, ha dichiarato che l’azienda per cui lavora dispone l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale (DPI) solo ed esclusivamente in casi in cui non è possibile mantenere le distanze minime di sicurezza. Condizione dettata da esigenze logistiche – operative aziendali. Inoltre, l’operatore della security ATM indossava uno scaldacollo che, da regolamento regionale, è previsto come protezione per naso e bocca, e in quel momento lo teneva abbassato perché era in procinto di prendere un caffè al distributore automatico. Tutte spiegazioni che non hanno convinto gli agenti di P.S. che hanno proceduto all’identificazione, invitando l’agente dell’Atm a seguirli nei loro uffici in zona Duomo per emettere la sanzione di € 400, con possibilità di ridurla a € 280 se pagata entro 30 gg. Non solo la multa è stata pagata subito, ma la solidarietà dei colleghi ha permesso, con i soldi in eccedenza, di acquistare 250 mascherine monouso chirurgiche da poter donare al policlinico di Milano.

Michele Rossi

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