AVEZZANO. QUESTA MATTINA E’ NATO IL BIMBO NUMERO 999 DELL’ANNO

A dispetto del calo di nascite in tutta Italia, l’ospedale ‘tiene’.

 

IL REPARTO TRA I MIGLIORI IN ABRUZZO PER LA CAPACITA’ DI TENERE BASSO IL NUMERO DI PARTI CESAREI: APPENA IL 18% CONTRO LA MEDIA NAZIONALE DEL 25.

 

IL 25%  delle nascite da coppie straniere o miste ma sono in calo anche i parti degli immigrati

 

628 interruzioni di gravidanza nel corso dell’anno

 

AVEZZANO  –  L’ostetricia di Avezzano a un..vagito  dal parto numero mille, a dispetto del netto calo di nascite in tutta Italia. Questa mattina è venuto alla luce, attorno alle 8.30, il 999esimo bebé: è un maschietto che pesa 3 chili e 700 grammi, partorito da una donna marocchina.  Tra oggi e domani verrà sicuramente centrata e superata la soglia dei 1.000 parti, dal momento che altre donne sono  in fase di travaglio. L’ormai imminente sbarco dei ‘mille’, al reparto di ostetricia di Avezzano, per il 2017, costituisce una ottima performance considerando che, negli ultimi anni, le cifre delle nascite negli ospedali (abruzzesi e non) sono in drammatico calo.  Oltre alla soddisfazione di aver mantenuto uno score di tutto rispetto in tempi grami per la procreazione nazionale, il reparto diretto dal  dr. Giuseppe Ruggeri, nel 2017 si è distinto per una delle performance-guida adottate dal ministero della Salute per valutare il grado di efficienza delle ostetricie in Italia: riuscire a tenere bassa la percentuale dei parti cesarei. In questo senso, nel corso dell’anno corrente, il reparto  del capoluogo marsicano si è attestato al 18,1%, di gran lunga inferiore alla media nazionale del 25%. Un dato  (che tradotto in cifre equivale a 178 cesarei) che dà all’ospedale di Avezzano un ruolo di primissimo piano in Abruzzo. “Un ottimo risultato”, dichiara il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, “in un periodo in cui c’è ovunque un forte decremento delle nascite. L’ospedale di Avezzano si conferma quindi un punto di riferimento per un ampio territorio grazie alla qualità delle sue prestazioni”. Dei 999 nati una quota del 20% è stata generata da coppie straniere e un altro 5% da coppie miste (uno dei genitori italiano). Le più prolifiche, tra le varie etnie, restano le coppie del Marocco anche se, negli ultimi anni, si è registrato un generale calo nel numero di figli procreati anche tra gli immigrati. Le donne, soprattutto per motivi economici, fanno figli in età sempre più avanzata e ciò porta, nelle ‘voci’ contenute nei registri dell’ostetricia, a un progressivo aumento delle interruzioni di gravidanza che nell’anno corrente sono state 628 e che hanno riguardato non solo donne italiane ma, sia pure in misura minore, anche straniere. Nel dato complessivo delle interruzioni di gravidanza sono comprese sia la metodica chirurgica sia quella farmacologica. I parti gemellari, in ampia misura prodotti anch’essi dall’aumento dell’età in cui la donna partorisce, sono stati 13. Tra le curiosità, relative alle nuove etnie che fanno capolino nelle culle di Avezzano ci sono le coppie cinesi che quest’ano hanno generato 5 bimbi (nell’anno precedente i dati parlano di appena 2).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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