AVEZZANO. TRASFERIMENTO UFFICI, POLIZIA LOCALE: “L’IMPIEGATO DELL’ARCHIVIO, RIVESTA I PANNI CHE GLI COMPETONO”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Per il trasferimento degli uffici di polizia locale presso l’ala est di palazzo Torlonia (uffici ex economato Arssa) è in corso di istruttoria
un complesso procedimento amministrativo, che vede coinvolti vari e autorevoli interlocutori istituzionali, chiamati a perseguire e
contemperare più interessi pubblici di natura certamente non semplice.
La polizia locale è, quindi, in silenziosa attesa dell’esito di tale procedimento in ossequio allo spirito di servizio che da sempre la caratterizza
e che dovrebbe contraddistinguere ogni pubblico funzionario.
Ben venga quindi anche il confronto pubblico, che sicuramente gioverà a tutti, ma francamente appare inopportuna e incomprensibile
la rumorosa presa di posizione di un impiegato dell’archivio di Stato il quale, anziché restare nei panni che gli competono, si cimenta
sui media in improbabili valutazioni tecniche proprie di altri uffici, senza essere parte del procedimento amministrativo e senza
conoscere nulla della vicenda se non per “sentito dire”.
E, si crede, anche con una conoscenza forse pari allo zero del lavoro, degli standard operativi e degli obblighi di servizio della polizia
locale (ma di quali “porte blindate” sta parlando? Ma quali due stanze per assicurare un presidio di quella portata, su quella superficie,
per tutto l’anno e per l’intera giornata).
La proprietà del bene è della Regione, mentre la gestione e le responsabilità sono ora del Comune, i quali nella conferenza di servizi
hanno dichiarato di avere tutto l’interesse affinché il complesso di villa Torlonia trovi la sua massima espressione e nel contempo
anche un’adeguata e efficace azione di custodia.

A questi indirizzi la polizia locale uniformerà il proprio operato, una volta raggiunta la positiva conclusione del procedimento.
Lo staff regionale che è intervenuto alla conferenza di servizi di ieri insieme a quello della Soprintendenza, ha auspicato il tempestivo
trasferimento della polizia locale per superare lo stato di evidente degrado che sta aggredendo la struttura, sia per mancanza di
custodia sia per il continuo viavai di persone delle quali nessuno ha il benché minimo controllo; stato che se non rimediato per tempo
potrebbe aggravarsi fino ad estendersi anche alle altre pertinenze (parco, villino di caccia, ecc.).
Visto che a detta di quell’impiegato le maestranze dell’archivio di Stato esercitano un’effettiva sorveglianza, spieghi allora chi, per
montare una moderna serratura di ferramenta, ha maldestramente praticato un buco del diametro di circa cinque centimetri nell’antica
porta a vetri piombati (una di quelle del “Principe”) proprio a confine con i loro uffici.
Spieghi anche chi in estate è entrato più volte abusivamente all’interno della struttura deturpando con i propri bisogni fisiologici i
muri degli uffici dell’ex economato, o chi percorre anonimamente tutte le stanze e i corridoi anche chiusi al pubblico, manomettendo
porte e armadi, o chi di notte abbandona le bottiglie di birra lì attorno, o anche nel parco vicino al villino di caccia.

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