Dal Giappone, un test del sangue per diagnosticare l’Alzheimer 30 anni prima

di Alina Di Mattia 

Mentre l’Università Johns Hopkins di Baltimora divulga uno studio sulla prevenzione di otto forme tumorali grazie ad un esame del sangue, da Obu, in Giappone, arriva la sensazionale scoperta del team del prof. Katsuhiko Yanagisawa del “National Center for Geriatrics and Gerontology”, pubblicato su Nature, che illustra come prevenire e curare il morbo di Alzheimer già 30 anni prima, con un semplice test del plasma.

La ricerca è stata effettuata su 373 pazienti australiani e giapponesi ed ha dimostrato che è possibile individuare  la presenza di beta-amiloide, sostanza responsabile della comparsa del morbo di Alzheimer, una delle forme più comuni ed aggressive di demenza, anche nel sangue di persone sane.

Da un semplice test del sangue, è possibile misurare la concentrazione di  beta-amiloide, anche se questa risulta essere molto bassa,” asserisce Koichi Tanaka del team di ricercatori giapponesi.

Il test sembra essere attendibile nel 90% dei casi e, anche se è ancora in fase di sperimentazione, ci si augura che possa essere disponibile a breve per prevenire l’invalidante patologia e nella speranza non soltanto di eliminare le dolorose punture lombari attualmente utilizzate per diagnosticare l’Alzheimer, ma di intervenire tempestivamente nella cura prima che la malattia faccia la sua comparsa.

About Alina Di Mattia

Scrittrice, conduttrice e responsabile produzione di grandi eventi istituzionali con esperienza trentennale nei Media e nella Comunicazione. All'attività artistica e manageriale ha affiancato quella di giornalista freelance. Si è occupata spesso di tematiche sociali ed ha all'attivo alcune pubblicazioni letterarie. Ha ricevuto due prestigiosi premi giornalistici nazionali e diversi riconoscimenti pubblici per le attività svolte.