L’ABRUZZO DA SCOPRIRE – EREMO DELLA MADONNA DI PIETRABONA

Il santuario della Madonna di Pietrabona nella Valle Subequana, è situato in una piccola gola,tra i paesi di Castel di Ieri e Goriano Sicoli. Le prime notizie sull’eremo risalgono alla fine del XII secolo e sono contenute nelle Bolle papali di Lucio III (1183) e di Clemente III (1188) dove compare “ecclesiam Sancte Sarie in Pietrabona cum hominibus er pertinentiis suis“. Venne di nuovo citato nel 1223, in una bolla di papa Onorio III. Tra la folta vegetazione una grezza croce lignea annuncia l’ingresso al santuario, che sfrutta un terrazzo roccioso completamente occupato dagli edifici costruiti tra le pareti ed il ciglio del burrone. L’accesso al terrazzo è chiuso da un alto muro, come un recinto fortificato. Un’ampia gradinata porta sul sagrato della chiesa, dalla quale si gode un magnifico paesaggio, e di fronte all’ingresso una cisterna raccoglie l’acqua piovana.La chiesa presenta una facciata quadrata, in cui l’ingresso e le finestre sono contornate da semplici cornici lisce. Anche l’interno, che si sviluppa in un unico corpo longitudinale sormontato da volta a botte, è molto semplice e la linearità delle pareti nude viene interrotta solo dall’acquasantiera e dalla cassetta dell’elemosina litiche. Sulla parete di fondo della chiesa si conserva un affresco di modesto livello. Di lato all’altare un corridoio stretto, ricavato nello spessore del muro esterno, conduce in due stanze comunicanti individuate come sagrestia. Da qui, attraverso una botola posta sul pavimento, si scende in un’ampia grotta,illuminata da due piccole aperture nella roccia. L’accesso alla zona abitativa, posta al piano superiore, avviene attraverso un ingresso laterale alla chiesa. Da un’anticamera ricavata nella roccia si accede in due ambienti e, attraverso un breve cunicolo, si può arrivare nella parte posteriore del complesso, dove un piccolo orto occupa quanto rimane del terrazzo roccioso. Sulla parete di roccia a monte della chiesa un grosso arco dà l’accesso ad un altro ambiente, che in tempi passati, doveva essere dotato di un piano superiore o di un piccolo soppalco ligneo. Questi ambienti, insieme al vano di accesso alla parte abitativa, costituivano il nucleo originario del santuario. La leggenda di fondazione del Santuario è legata al voto di un fedele contadino scampato ad un’alluvione grazie all’invocazione della Madonna della Pietra, da cui deriverebbe la denominazione Madonna della Pietrabona. Nonostante la leggenda si può ipotizzare una sovrapposizione del culto cristiano su un antico santuario dedicato alla dea Bona, visto che la zona era densamente popolata e che scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di un tempio votivo. 

” In un angolo di roccia, dove la luce s’affaccia a tempo, solo il calore dell’immensa fede armonizza il tempio, antico e mistico al centro della terra ”   ( Cicchetti Ivan )

 

( Cicchetti Ivan )

 

 

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