LANCIANO, AI DOMICILIARI CAPO CANTONIERE PER FALSE PRESENZE SUL POSTO DI LAVORO

Il Gip di Lanciano Massimo Canosa ha disposto gli arresti domiciliari per un capo cantoniere di Casoli, in provincia di Chieti, il quale svolgeva, nel corso del normale orario di servizio, attività che nulla avevano a che vedere con le mansioni a cui invece era adibito.

L’uomo, secondo la nota del Procuratore di Lanciano, Francesco Menditto, “In giorni ed orari nei quali attestava falsamente tramite i prospetti riepilogativi mensili delle presenze la propria presenza in servizio, si trovava in luoghi nei quali non era suo compito svolgere le attività inerenti ai propri doveri d’ufficio; era infatti presente nell’esercizio commerciale della moglie oppure nella propria abitazione o a sbrigare faccende personali in altri uffici pubblici, utilizzando in alcune occasioni anche i mezzi della Provincia di Chieti”.

Inoltre il capo cantoniere si sarebbe appropriato, in un magazzino della Provincia, della legna dell’Ente, che avrebbe trasportato poi nella sua abitazione, formulando, poi, una falsa domanda di congedo datata il giorno prima per tentare di coprire il comportamento illecito che aveva attirato l’attenzione degli inquirenti.

Il 53enne è stato denunciato per truffa aggravata, peculato e falsità ideologica.

Tutto questo a pochi giorni dal caso di Sanremo, dove 35 pubblici dipendenti sono stati arrestati proprio per assenteismo sul luogo di lavoro.

A tal proposito il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, intervenendo ad un convegno organizzato da Reteimprese sull’efficienza della P.A., aveva affermato: “Bisogna licenziare i dipendenti che non vanno a lavorare”, aggiungendo però, fortunatamente: “Un luogo comune di cui dobbiamo liberarci è che tutti i dipendenti pubblici sono fannulloni: non è vero”.

 

Claudia D’Orefice.

 

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