Paura, disperazione e speranza. La storia di Andrea, un ragazzo terremotato

Siamo amici da anni io e Andrea.  Voglio raccontarvi la sua  storia.

Andrea é un ragazzo, come tanti altri ventenni.

Ha subito le scosse del terremoto, ha patito la mancanza dell’energia elettrica, ha vissuto i disagi di una nevicata eccezionale.

Diciamo che …ha già dato abbastanza.

É mattina, Andrea se ne sta tranquillo nel suo letto; in fondo la neve fuori si é sciolta, scosse forti di terremoto non ce ne sono più , l’energia elettrica c’é… Puó rilassarsi Andrea…finché non avverte un piccolo rumore…un leggero movimento…Sará una piccola scossa di terremoto…Qualche istante dopo la madre gli dice di uscire subito da casa …c’é qualcosa che non va. Non si tratta di Terry ma i risultati sono devastanti alla stessa maniera…Sono bastati pochi secondi ed Andrea non ha più una casa.

Chissà che sgomento, povero Andrea! Senso di disperazione, impotenza, rabbia, incertezza per il futuro…tutto si affolla nella mente. Capisco cosa si prova,  eccome se lo capisco.

Riavvolgo il nastro della memoria. Mi rivedo piccolina, la mia mamma si spezza la schiena per tenere pulita quella casa ma…non puó far miracoli. Non ho una dimora degna di tale nome,, forse sarebbe meglio dire: non ho proprio una casa.

Un giorno arriva una comunicazione. Papá é al settimo cielo: ci hanno assegnato una casa popolare. Da lì inizia un periodo di sacrifici e di duro lavoro perché lui vuole sentirsi utile, vuole riscattare quell’abitazione e dare un tetto stabile ai suoi cari. Dopo aver pagato l’ ultima rata del mutuo é strafelice: nessuno MAI potrá togliergli il sogno della sua vita.

Invece, quel terribile 30 ottobre, pochi secondi gli portano via tutto. Ora non ha più nulla, solo la consapevolezza che, dati i suoi 83 anni e le lungaggini burocratiche, non rientrerá più a casa sua.

Il sogno di una vita sfumato in una manciata di secondi.

Ecco perché capisco così bene Andrea. So cosa si perde, so cosa si prova. Ma non ci si può fermare. Ho scritto la storia di Andrea, non pensavo interessasse a molti. Invece sono arrivate le prime condivisioni… 10… 100… 700… 900… 1000… 1200. Andrea non é solo! Sono già felice per questo, ma la sorpresa più grande deve ancora arrivare. Nel pomeriggio ricevo un messaggio privato. Poche parole dette con il cuore ” se possiamo essere utili…vorremmo ospitare questo ragazzo…” Sono al settimo cielo. Chi tende la mano ad Andrea ed ha un cuore d’oro si chiama Mario e vive a Paganica! L’ aiuto viene proprio da L’Aquila… Non ho parole. Dai miei occhi escono, copiose,  lacrime di commozione. Certo, chi lo ha già sperimentato sulla propria pelle. sa cosa significa trovare qualcuno che ti tenda una mano.

Ora vogliamo guardare avanti ma pretendiamo aiuti dallo Stato. L’emergenza in Abruzzo non é finita con lo sciogliersi della neve. Il nostro territorio si sta modificando . C’é bisogno di un monitoraggio serio del territorio e di una accurata manutenzione per ridurre ulteriori gravi rischi dal punto di vista idrogeologico. Non potete lasciarci soli.

 

Forza Andrea, forza papá, forza amici abruzzesi…INSIEME SI PUÒ ma anche il Governo deve essere con noi, deve fare la sua parte, ciò che gli spetta.

Pina Ciammariconi

About Redazione - Il Faro 24