POLIZIA DI STATO: ESEGUITE DUE MISURE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DEGLI AUTORI DELL’INCURSIONE AVVENUTA AL CENTRO DI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO DI SULMONA

Gli agenti del Settore Anticrimine del Commissariato di P.S. di Sulmona hanno arrestato  due uomini Di Loreto Serafino e Spagnoletti Nicola, rispettivamente di 38 e 45 anni, entrambi domiciliati a Sulmona, in esecuzione dell’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Sulmona, Dr. Marco BILLI, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona, Dr. Stefano IAFOLLA, per il reato di tentato omicidio aggravato nei confronti di un cittadino straniero. I fatti risalgono alla sera del 12 giugno scorso, quando i due indagati, armati di una pistola scacciacani e due coltelli a serramanico, si introdussero all’interno del centro di accoglienza per richiedenti asilo “IPAB Casasanta” di Sulmona. Nell’occasione, non trovando un cittadino straniero, in quel momento non presente nella struttura, hanno costretto, sotto la minaccia delle armi, alcuni degli ospiti a entrare in un bagno e non ricevendo risposte su dove si trovasse, l’uomo che impugnava la pistola la scarrellava come per armarla. A questo punto uno degli ospiti della struttura ha tentato  di disarmarlo, ma è stato ferito al fianco sinistro con un coltello a serramanico dall’altro indagato. Subito dopo i due aggressori, gettate a terra le armi, hanno cercato di fuggire ma sono stati bloccati dagli altri ospiti del centro fino all’arrivo della Volante del Commissariato di P.S. di Sulmona.  Il cittadino straniero è stato medicato presso il locale pronto soccorso e dimesso con una prognosi di 7 giorni. A conclusione delle indagini, il personale del Commissariato di P.S. di Sulmona ha denunciato alla Procura del Repubblica le due persone, per i reati di violenza privata aggravata e porto abusivo di armi. La Procura della Repubblica, all’esito degli ulteriori accertamenti disposti ha inoltre contestato l’aggravante per aver agito con finalità di discriminazione e odio razziale, circostanza emersa dall’analisi di alcuni post, successivamente pubblicati su Facebook da uno degli arrestati. I due, uno dei quali pregiudicato per diversi reati, anche di natura violenta, sono stati trasferiti presso la casa di reclusione di Sulmona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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