RIFIUTI DEL LAZIO IN ABRUZZO, INTERVIENE CAPOGRUPPO REGIONALE SOSPIRI

“Che l’Abruzzo non sarebbe mai dovuto diventare la discarica del Lazio il centrodestra lo ha sempre detto e ribadito. Ma oggi fa francamente sorridere assistere al solito teatrino tra il sottosegretario Mazzocca che ha detto stop alla ‘solidarietà orizzontale’ con Roma, solidarietà difesa a spada tratta quando il suo Presidente D’Alfonso aveva già firmato gli accordi con il sindaco Raggi e con la Regione del Governatore Pd Zingaretti, e il Movimento 5Stelle che, ovviamente, si batte contro gli impianti di moderna tecnologia per il trattamento dei rifiuti, ma non si fa scrupolo di far portare nella nostra terra altre 70mila tonnellate di immondizia del sindaco pentastellato. Pudore vorrebbe veder tacere sinistra e cinque stelle su una vicenda in cui a rimetterci sono stati solo gli abruzzesi”. È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in merito alla querelle esplosa tra l’Abruzzo e il Lazio che, dopo il rogo doloso che ha devastato l’impianto romano di Tmb, ha chiesto una ulteriore proroga di un anno all’accordo in atto per portare appunto in Abruzzo i rifiuti romani, accordo che altrimenti sarebbe scaduto il prossimo 31 dicembre.

“L’Abruzzo continua a essere vittima dello scontro politico-elettorale tra Pd e 5 Stelle – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -: tutti ricordiamo le tappe di una telenovela vergognosa quando il Governatore D’Alfonso firmò il proprio consenso per accogliere le 70mila tonnellate l’anno di rifiuti da Roma, e nell’occasione fu proprio il sottosegretario Mazzocca a scendere in campo per difendere una scelta contestata in modo vigoroso, dicendo che l’Abruzzo avrebbe tratto grossi vantaggi economici da tale operazione che, comunque, si richiamava al senso di solidarietà tra Istituzioni. Poi la solidarietà era finita a inizio anno, quando il Governo Renzi ordinò al Pd di non aiutare più le amministrazioni pentastellate in vista delle elezioni nazionali e infatti D’Alfonso tenne per alcuni giorni sulla graticola la collega Raggi affermando che, per portare avanti l’accordo, la Raggi avrebbe dovuto dichiarare lo stato di emergenza, ammettendo il proprio fallimento nella gestione del settore. Ovviamente quell’ammissione non è mai arrivata perché fu sufficiente una telefonata del Governatore del Lazio Zingaretti per far rientrare nei ranghi il collega D’Alfonso. Ora ci risiamo: Roma, come ampiamente previsto, non ha risolto la propria emergenza, anzi peggiorata, e di nuovo intende scaricare in Abruzzo la propria immondizia, difesa dai 5stelle abruzzesi. Mazzocca, dal canto suo, si riveste d’autorità e annuncia di voler chiudere le frontiere ai rifiuti romani, un vero teatrino che temiamo, anche questa volta, si concluderà con la telefonata tra Zingaretti e il facente funzioni Lolli che, alla fine, dovrà riaprire i confini abruzzesi. E a farne le spese continueranno a essere solo gli abruzzesi: a oggi continuiamo a non sapere quando quella quantità enorme di pattume verrà smaltita, e con quali modalità. Non solo: mentre proseguiamo a imbarcare immondizia dal Lazio, il Governo regionale continua a non risolvere il problema dei 28 siti per discariche esaurite, già oggetto di infrazione europea, che ci sono già costate 20milioni di euro di sanzioni. Da una precedente indagine, in cinque anni di gestione D’Alfonso, abbiamo tirato fuori 14 discariche che sono avviate a soluzione parziale della bonifica, mentre ne restano 12 che a oggi sono discariche dismesse non risanate e per questo in Abruzzo siamo quasi uno scandalo italiano. Dalle cartine emerge che dopo la Basilicata, per inadempienza, c’è l’Abruzzo, tanto che il Governo ci ha commissariati nominando un Generale dell’Arma dei Carabinieri per le operazioni di bonifica. Senza dimenticare che, ancora oggi, abbiamo un Piano regionale dei rifiuti, approvato in Consiglio col voto contrario del centro-destra, e impugnato lo scorso maggio dal Governo, rendendo peraltro impossibile portare sul nostro territorio impianti di alta tecnologia a basso impatto ambientale. A porre fine all’assurdo teatrino Pd-5Stelle ci penserà il centrodestra a partire dal prossimo 11 febbraio, ringraziando il Pd e D’Alfonso per il disastro ereditato”.

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