VIGILI DEL FUOCO – ORGOGLIO NAZIONALE

Il primo corpo di pompieri nell’era moderna fu fondato a Napoli da Giuseppe Bonaparte il 22 febbraio 1806, primo dei corpi pompieri dell’Italia preunitaria. Dopo l’unità d’Italia si pose il problema di creare un corpo che potesse superare i corpi pompieristici locali degli stati preunitari italiani, così durante il ventennio fascista venne affidato l’incarico di effettuare una riforma organica ad uno degli ex arditi della prima guerra mondialeAlberto Giombini, che venne chiamato dal Ministero dell’Interno per coordinare la nascita di un unico corpo di vigili del fuoco in Italia. L’attività del prefetto Giombini, che si avvalse dell’ingegnere Agostino Felsani per gli aspetti tecnici, fu fondamentale per la riorganizzazione del corpo. Giombini diventò poi il primo direttore della “Direzione generale servizi antincendi” (DGSA), mentre Felsani fu comandante delle Scuole centrali antincendio e poi comandante dei vigili del fuoco di Napoli. Allo scopo di uniformare la materia, che non aveva mai avuto una disciplina unitaria a livello nazionale, venne emanato il regio decreto legge 10 ottobre 1935, n. 2472,che istituì il Corpo pompieri, posto alla diretta dipendenza del Ministero dell’interno, e che ne decretò l’organizzazione su base provinciale e distaccamenti nei centri più importanti. Il successivo regio decreto legge 16 giugno 1938 n. 1021 sostituì alla parola pompieri quelle di “vigili del fuoco” (parrebbe che ciò sia stato dovuto all’influenza di Gabriele D’Annunzio, anche se peraltro la locuzione era comunemente in uso a Roma) Il regio decreto-legge 27 febbraio 1939, convertito in legge 22 maggio 1939, n. 960,abolì tutti i vari servizi pompieristici locali e le relative coordinazioni nazionali, nonché le varie organizzazioni provinciali.

Con l’istituzione del servizio antincendio comunale, ad opera della legge 27 dicembre 1941, n. 1570, il corpo subì un primo riordino ed assunse la denominazione di “Corpo nazionale dei vigili del fuoco”, venendo posto alle dirette dipendenza del Ministero dell’interno. Nel 1942 viene creato il Battaglione Santa Barbara e la creazione avviene in un momento particolare della guerra, quando cioè le sorti si ribaltano a favore degli anglo-americani, segnata da episodi quali la seconda battaglia difensiva del Don, e la seconda battaglia di El Alamein.

Nello stesso anno venne concepita l’idea dell’invasione di Malta, chiamata operazione C3; l’attacco avrebbe dovuto svolgersi a mezzo delle autoscale dei vigili del fuoco, montate su posamine che avrebbero dovuto raggiungere e circondare l’isola e poi, sviluppate le volate delle scale, far salire i soldati che avrebbero così invaso il territorio. Giombini, in gran segreto, chiese a tutti i corpi una lista di volontari per il suddetto battaglione e le richieste furono tanto numerose che si videro costretti ad effettuare una selezione rigidissima per il personale da arruolare: la richiesta minima parlava di personale con età anagrafica inferiore ai 42 anni.[senza fonte] In ottobre i selezionati si ritrovarono a Roma, non alloggiati presso la scuole centrali antincendi a Capannelle, bensì attendati accanto nel terreno adiacente, ed il comando venne affidato all’ingegnere Osvaldo Piermarini. L’operazione militare, fu però di colpo abbandonata nello stesso mese di ottobre, il battaglione venne sciolto, ed ai primi di novembre, causa l’aumento dei bombardamenti anglo-americani sulle città italiane, gli uomini furono suddivisi in 5 centurie ed inviati nelle città maggiormente colpite dai bombardamenti delle forze alleate  in aiuto ai vigili del fuoco dei comandi interessati. Le scale smontate furono restituite ai comandi ed il personale che aveva fatto parte del battaglione fu autorizzato a portare sulla divisa lo stemma della Santa Barbara, ebbe un diploma di appartenenza e l’amministrazione statale si riservò la prerogativa, in caso di necessità, di ricostituire lo stesso. Con l’emanazione della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e l’istituzione del Dipartimento della protezione civile, il Corpo è successivamente entrato a far parte del servizio nazionale della protezione civile nel 2012. Il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 prevedeva che questo dipendesse funzionalmente da una istituenda Agenzia della protezione civile e gerarchicamente dal Ministero dell’Interno, da cui dipende funzionalmente anche per le attività diverse dalla protezione civile. Tuttavia il decreto legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito in legge 9 novembre 2001, n. 401, eliminò tale previsione, riportando la dipendenza funzionale al dicastero. Infine nel 2005 è stato dotato di un proprio ordinamento, e nel 2006 un decreto legislativo ne ha rivisto i compiti istituzionali.

I vigili del Fuoco, in silenzio sono loro ad affrontare le catastrofi, le calamità, ha rappresentare l’unica forma di speranza in quelle occasioni che il dramma è immane. I terremoti del centro Italia, gli incendi che ogni anno devastano il nostro verde, gli incidenti, ed ora gli angeli di Genova, coloro che in silenzio sono sempre li, in prima linea, dando la loro vita per il bene, senza esser, a volte, neanche ricordati. Pace per coloro che nel servizio hanno perso la vita, che non si ricordano, ma che in questo mio articolo voglio ricordare. Pace per la loro anima, pace per le loro famiglie, pace anche alle istituzioni che dove dovevano esser presenti hanno disertato. Onore a voi angeli.

 

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