​Forza Italia (Regione Abruzzo) Sospiri su chiusura ospedale di Penne

“Il Pd ha ufficialmente chiuso l’ospedale civile di Penne. A partire da ieri i ricoveri sono ammessi solo al primo piano della Palazzina A, ossia nel reparto di Medicina, e non sono più utilizzabili i posti letto di altri reparti, Geriatria e Chirurgia compresa, seppure liberi. In caso di ricovero urgente e indifferibile, i pazienti verranno trasportati negli altri ospedali vicini, compreso il presidio di Pescara che, specie nel periodo estivo, è nel completo collasso. È questa l’ultima follia voluta dal Governo D’Alfonso dopo mesi di false rassicurazioni rivolte alla popolazione, l’ennesima bugia svelata da un documento firmato dal facente funzioni della Direzione Medica Rossano Di Luzio. Il dado è tratto anche se non ci arrendiamo: resta la speranza del ricorso al Tar presentato dai sindaci dell’area vestina, un ricorso assolutamente fondato e ben circostanziato. E resta la certezza che il tempo passa e ormai a brevissimo il popolo rimanderà a casa un Pd inutile e dannoso”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che ha ufficializzato il provvedimento.
“Poche righe quelle del Dirigente Di Luzio che, forse sperando di far passare la cosa in sordina, ha di fatto dato lo stop ai ricoveri al ‘San Massimo’ di Penne avviando il trasferimento forzoso dei malati – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Nel documento indirizzato a tutti i Medici del Pronto Soccorso di Penne, ai primari delle Unità operative di Medicina, Geriatria, Cardiologia, AFO Chirurgia, e ai Coordinatori infermieristici, il dirigente Di Luzio ha annunciato che ‘a partire dal 19 giugno 2017 il Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Penne provvederà a ricoverare i pazienti solo sui posti liberi presso il Primo Piano Palazzina A, Medicina. Non è assolutamente possibile ‘appoggiare’ il paziente in Geriatria o AFO Chirurgia. Nel caso di ricovero urgente e indifferibile si organizzerà il trasporto presso altri Presidi pubblici o accreditati’. I medici hanno inoltre il compito di ‘consegnare in Direzione sanitaria alle ore 8 di ogni mattina una copia dei certificati di ricovero effettuati nella giornata precedente’, instaurando di fatto un clima di controllo e di terrore tra il personale e i reparti. La sostanza è molto chiara: se un cittadino residente nell’area vestina si sente male e arriva al Pronto soccorso dell’ospedale di Penne accusando i sintomi di un infarto o di un’ischemia, e ha bisogno di un ricovero e ha la disgrazia che i posti letto di medicina sono tutti esauriti, circostanza facile da realizzare e immaginare, non può essere ‘appoggiato’ in un altro reparto, seppure ci siano posti letto disponibili, neanche se ha bisogno di un monitoraggio urgente. Quel paziente, seppur grave, dovrà essere caricato su un’autoambulanza e, affidandosi al Padreterno, dovrà pregare di riuscire ad arrivare vivo in un altro ospedale, magari Pescara o Chieti che in estate registrano i letti a castello e il collasso dei reparti. Noi riteniamo questo documento, diffuso dalla Direzione medica della Ausl di Pescara, ma evidentemente dettato e scritto dal Pd e dai suoi alleati centristi, una vergogna politica e amministrativa senza precedenti: il Pd dimentica che ogni medico ha l’obbligo di soccorrere e di trattare i pazienti nella maniera più opportuna utile a salvar loro la vita. Il Pd dimentica che il medico non è un burocrate, che prima di salvare una vita deve mettersi a contare i posti letto liberi o meno in un reparto. Il Pd dimentica che da oggi tutto il partito, tutta la compagine amministrativa regionale, e anche la Direzione medica della Ausl di Pescara si sono assunti una responsabilità enorme e spaventosa che ricadrà interamente sulle loro spalle. Noi – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – non ci arrendiamo: dalla nostra abbiamo i cittadini e abbiamo quel ricorso al Tar sottoscritto da tutti i sindaci dell’area vestina di cui aspettiamo la sorte. Ma soprattutto dalla nostra abbiamo la certezza che le settimane passano e a breve manderemo a casa Pd e alleati”.

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