BEATIFICAZIONE DI PIETRINO DI NATALE

L’Aquila / Servo di Dio Pietrino Di Natale, oggi abbiamo visto cose prodigiose! Al via il Processo di Beatificazione e Canonizzazione del giovane laico aprutino della Diocesi di Teramo Atri parte attrice. Pietrino Di Natale, giovane laico (10 Dicembre 1966 – 20 Agosto 1984) focolarino abruzzese, sarà Santo. Con l’apertura ufficiale della fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione, la Santa Madre Chiesa, unita al Cielo, si appresta a compiere un gesto davvero prodigioso, seguendo gli insegnamenti e i comandi di Gesù contenuti nel Santo Vangelo: unire gli abitanti della Terra a Dio e, quindi, rinfoltire le schiere celesti con un nuovo giovane santo. La Santa Messa celebrata dal Vescovo di Teramo-Atri Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Laurentius Leuzzi, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta in Teramo, Lunedì 10 Dicembre 2018, II Settimana di Avvento, avvia ufficialmente la fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Pietrino Di Natale, un ragazzo di casa nostra (Ornano Piccolo di Colledara), scomparso per annegamento durante un bagno in mare a Silvi, all’età di 17 anni in “concetto di santità” il 20 Agosto dell’Anno Domini 1984. Il Vescovo e gli Officiali dell’Inchiesta diocesana, sul Vangelo, prestano solenne giuramento di adempiere fedelmente il proprio incarico. Illuminante è l’omelia di Mons. Leuzzi che confessa sia la “sorpresa” avvertita nell’anima nella scoperta della vita semplice e normale del giovane Pietrino, sia il “privilegio” di svolgere degnamente il delicato “incarico” celeste ricevuto, che dovrà essere “libero da ogni condizionamento” sotto la guida costante dello Spirito Santo. Il ricordo di Don Giovanni D’Annunzio. La vita di questo ragazzo normale è di per sé straordinaria, come evidenzia nell’omelia Mons. Lorenzo Leuzzi, un esempio per tutti i giovani credenti e non. Ut unum sint. Come si legge nel libro di Teresa D’Orsogna “Pietrino Di Natale…sono scattato ad amare” (Edizioni Palumbi), spesso, proprio una vita semplice, custodita dalla freschezza della natura, poco conforme ai rumori che attirano l’attenzione, quasi, verrebbe da dire, una vita anonima, trova la sua dignità in Cielo e si irradia sulla Terra. Proprio come tutte le cose di Dio. Si narra in queste meravigliose pagine la breve, ma intensa vita di Pietrino Di Natale, il suo amore e la sua fedeltà al Signore, l’aiuto verso il prossimo, il suo impegno costruttivo nella comunità parrocchiale. Pietrino incarna e indica uno stile di vita apprezzabile in ogni tempo, soprattutto oggi in piena era ideologica “gender” della società contemporanea in crisi economica e antropologica. Dove assistiamo al “tentativo – osserva Mons. Lorenzo Leuzzi nella Lettera Pastorale AD 2018 – sempre vivo nella storia degli uomini, di impossessarsi del pensiero (lo gnosticismo) e del progetto (il pelagianesimo) di Dio, illudendosi di garantire all’uomo un suo protagonismo nella storia. Questa tentazione, talvolta nascosta nelle buone intenzioni, è molto diffusa nel contesto culturale contemporaneo e rende difficile la costruzione della Chiesa e della società”. L’entusiasmo di Pietrino Di Natale, la sua solarità, i suoi slanci confermano che la vita cristiana può essere normalmente vissuta in pienezza in ogni ambiente, che può non scivolare via inutilmente e che è chiamata a superare la tentazione e la morte. “Un ragazzo normale scattato ad amare, Pietrino, perché aveva Gesù nel cuore”. Ogni anno in tanti il 20 Agosto, e non solo del Movimento diocesano, si ritrovano a pregare davanti alla cappella del ragazzo. In primis, i Vescovi della Diocesi. Insieme a San Gabriele dell’Addolorata, sarà il santo dei giovani. La preghiera per chiedere la glorificazione del Servo di Dio Pietrino Di Natale. È un inno di speranza per i giovani.

(di Nicola Facciolini)

“Oggi abbiamo visto cose prodigiose” (Vangelo di Gesù Cristo Secondo Luca 5,26). “Sono scattato ad amare!” (Pietrino Di Natale). Il Servo di Dio Pietrino Di Natale, giovane laico (10 Dicembre 1966 – 20 Agosto 1984) focolarino abruzzese, sarà Santo. Con l’apertura ufficiale della fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione, la Santa Madre Chiesa, unita al Cielo, si appresta a compiere un gesto davvero prodigioso, seguendo gli insegnamenti e i comandi di Gesù contenuti nel Santo Vangelo: unire gli abitanti della Terra a Dio e, quindi, rinfoltire le schiere celesti con un nuovo giovane santo. Che, insieme a San Gabriele dell’Addolorata, sarà il santo dei giovani. La Diocesi di Teramo-Atri è parte attrice. La Santa Messa celebrata dal Vescovo di Teramo-Atri Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Laurentius Leuzzi, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta in Teramo, Lunedì 10 Dicembre 2018, II Settimana di Avvento, avvia ufficialmente la fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Pietrino Di Natale, un ragazzo di casa nostra (Ornano Piccolo di Colledara), scomparso per annegamento durante un bagno in mare a Silvi, all’età di 17 anni “in concetto di santità” il 20 Agosto dell’Anno Domini 1984. La causa di beatificazione di Pietrino dopo averne “verificato la consistenza della fama di segni di santità”, è stata costituita dal Vescovo S.E. Lorenzo Leuzzi con atto del 12 Maggio 2018. Poi con il successivo del 1° Ottobre 2018, il Mons. Leuzzi ha promulgato l’Editto (Protocollo 283/2018 GC) nel quale, dopo aver ricevuto il libello di domanda, lo strumento con il quale si chiede l’istruzione della causa, da parre del Postulatore, Padre Carlo Calloni dell’Ordine dei Frati Minori cappuccini, rende pubblico il libello e invita i fedeli a fornire “notizie utili (documenti e testimonianze scritte di ogni genere) riguardanti la causa”, per l’immediata Inchiesta diocesana. Il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi, ha già ottenuto anche il nulla osta dalla Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana e dalla Congregazione delle Cause dei Santi per l’avvio del processo di beatificazione di Pietrino Di Natale in conformità a quanto stabilito dal n.11/b delle “Norme da osservarsi nelle Inchieste diocesane nelle Cause dei Santi”, pubblicate il 7 Febbraio 1983 dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Durante la celebrazione eucaristica del 10 Dicembre 2018, centinaia di fedeli sono stati testimoni non solo del solenne Giuramento e della costituzione del Tribunale Ecclesiastico che avrà il compito di ascoltare nei prossimi mesi, nel giorno di Sabato, presso gli uffici della Curia, dalle 10:30 alle 12:30 ore locali, i testimoni “de visu”, cioè quanti hanno conosciuto direttamente Pietrino Di Natale in vita. La testimonianza diretta ha l’obiettivo di raccogliere indicazioni e materiali utili a stabilire se il Servo di Dio ha vissuto in grado eroico le virtù cristiane del Vangelo, secondo le indicazioni prescritte dalla Santa Sede. A tal fine, sono già stati contattati i suoi amici d’infanzia, i familiari, alcuni vicini di casa, alcuni compagni di scuola e insegnanti. “Segnalazioni di favori e di grazie, ricevute per intercessione del Servo di Dio Pietrino Di Natale, possono essere comunicate all’Ufficio della Cancelleria Vescovile della Curia Diocesana al seguente indirizzo: Piazza Martiri della Libertà, 14 – 64100 Teramo”. I fedeli hanno ascoltato la biografia del Servo di Dio Pietrino Di Natale e la Liturgia della Parola con le Sacre Scritture tratte dal libro del Profeta Isaia (Is 35, 1-10), dal Salmo 84 e dal Vangelo Secondo San Luca (Lc 5,17-26). Illuminante è l’omelia di Mons. Leuzzi che confessa sia la “sorpresa” avvertita nell’anima nella scoperta della vita semplice e normale del giovane Pietrino, sia il “privilegio” di svolgere degnamente il delicato “incarico” celeste ricevuto, che dovrà essere “libero da ogni condizionamento” sotto la guida costante dello Spirito Santo. “Pietrino l’ho conosciuto ad Ornano Piccolo – ricorda Don Giovanni D’Annunzio – quando ogni lunedì andavo a celebrare la Santa Messa, dopo aver preso in macchina le Suore. Era il mio chierichetto! A dire il vero, un po’ speciale, perché, dopo la proclamazione del Vangelo, qualche volta mi rivolgevo a lui e gli chiedevo cosa gli dicesse quella pagina. Nel 1978, al primo Campo dei ragazzi ad Atri, non poteva mancare. Infatti rinunciò alla bici per potersi pagare il suo primo campo. Non voleva avere idoletti nel suo cuore! Il cuore di Pietrino era solo per Dio, solo per amare. Firmò il Patto dell’Amore reciproco e scrisse al Vescovo a nome di tutti i ragazzi per tenerlo aggiornato di tutto. Una tappa fondamentale per la sua crescita nell’Ideale è stata la sua partecipazione al  Congresso Gen3, sempre nel 1978. Partimmo in macchina Daniele, Giorgio e, anche con qualche difficoltà, Pietrino. L’ultimo giorno, dalle mani di Chiara, ricevette la Formula Gen3 che conteneva i 12 punti della spiritualità ed i 7 colori. Al ritorno ho notato che era slanciato nel vivere in profondità ogni attimo. Non perdeva tempo! Era iniziata la corsa verso la santità. In seguito – ricorda Don Giovanni D’Annunzio – sono diventato il suo Assistente, il suo confessore e, naturalmente, il suo amico. Tra noi c’era un seme di vita trinitaria. Questo rapporto continua e lega Cielo e Terra. L’ho incontrato l’ultima volta l’11 Agosto del 1984 per la festa di Santa Chiara. Era venuto con la sua Vespa ed era seduto alla mia sinistra. Ho poggiato la mano sopra la sua gamba destra, ingessata per infortunio calcistico, e gli ho chiesto se avesse riconosciuto, in tutto ciò, il volto di Gesù Abbandonato. E lui con un sorriso mi ha detto di sì! Era rimasto fedele a Lui fino alla fine! Quando Stefania, sua cugina, per telefono mi comunicò la notizia della sua morte, sperimentai che da una parte vivevo l’abbandono, dall’altra che  da quel momento partecipavo anch’io della sua vita in Cielo. Per alcuni mesi quando, per qualche attimo, uscivo fuori dall’amore, avvertivo che lui mi sorrideva dal Cielo, quasi a volermi dire: “Cerca di rimanere fedele a quanto mi hai insegnato!”. Dopo pochi giorni da quel 20 Agosto del 1984 sono tornato nella sua casa. Ho trovato Adelina, sua madre, che piangeva ed ho subito detto che non ero venuto per piangere e che lei poteva imitare la Madre di Gesù, che perde il Figlio, ma si apre agli altri. E Adelina: “La Madonna è la Madonna!”. Ho risposto: “Provaci!”. Ed abbiamo pregato insieme. E dopo 32 anni tra lacrime, singhiozzi, ribellioni, ripartenze e speranze, è diventata la madre di tutti quei ragazzi e giovani  che sono passati per i campi-scuola. Tutti hanno ricevuto una “carezza” da  lei e da sua sorella Derna. Durante il campo-giovani del 2015, ai Prati di Tivo, ho capito perché Dio aveva permesso la sua “partenza”: avevamo bisogno di uno di noi che pregasse continuamente in Cielo per il Movimento Diocesano di Teramo-Atri. Ho sentito Pietrino parte integrante del Dna di questo Movimento. In lui ci ritroviamo tutti: ragazzi, giovani, famiglie e sacerdoti. Affido a lui la festa del 40mo del Movimento Diocesano, nel 2017, perché per tanti sia un’occasione per rincontrarsi e sperimentare di nuovo quella vita di unità che Pietrino vive perennemente in Paradiso”. Al termine della celebrazione eucaristica, il Vescovo e gli Officiali dell’Inchiesta diocesana, sul Vangelo, prestano solenne giuramento di adempiere fedelmente il proprio incarico. La vita di questo ragazzo normale è di per sé straordinaria, come evidenzia nell’omelia Mons. Leuzzi, un esempio per tutti i giovani credenti e non. Ut unum sint. Il 20 Agosto del 1984 moriva affogato a Silvi (Teramo) il Servo di Dio Pietrino Di Natale, giovane laico. Pietrino nasce a Teramo il 10 Dicembre 1966 e, pratica consueta a quei tempi, ma ancora significativa nei nostri, viene battezzato in Gesù Cristo il giorno dopo, come ad affermare che la sua vita è subito tutta di Dio e della Chiesa. Visse a Ornano Grande con i suoi genitori Pietro e Adelina Di Giacobbe. Una vita trascorsa come i ragazzi della sua età, ricevendo la prima comunione nel 1976 e la cresima nel 1978 e frequentando, a Teramo, il liceo scientifico “Albert Einstein”. Visitando Ornano Piccolo, nei pressi del piccolo borgo di Colledara, a due passi dal Santuario di San Gabriele (il Santo dei giovani), è facile immaginare la quotidianità di Pietrino: le cure di mamma Adelina e della famiglia; l’affetto di tutto il paese che nutre una speciale tenerezza per quel bimbo vispo che porta lo stesso nome del papà morto poco tempo prima della sua nascita; il respiro fresco della montagna che si ammira nitida e maestosa dalla sua casa. A dieci anni Pietrino riceve la prima comunione, primo passo di un lungo e costante cammino con Gesù Eucarestia. Nel 1977, grazie alla presenza di Don Giovanni e Don Gianfranco De Luca, nella vicina Tossicia, assiste alla nascita del Movimento Diocesano di Teramo e farà sua la consegna al Vescovo di “incendiare” d’amore tutti i giovani della Diocesi. L’anno successivo partecipa al primo campo-scuola e viene segnato dalla scoperta di Dio Amore. E proprio da Padre Abele Conigli, Vescovo di Teramo-Atri, a cui aveva scritto alla fine del campo, riceverà la Cresima. La certezza dell’Amore di Dio per lui, porta Pietrino a vedere sempre il positivo, ad essere Parola vissuta, a non smettere mai di cercare Gesù dentro di sé, nel fratello, nell’Eucarestia, nella Chiesa. Secondo i testimoni, affascina di lui non solo lo slancio ad amare concretamente, ma anche la prontezza a raccontare il più recente atto d’amore e i suoi effetti. Nella quotidianità, attraverso l’attenzione costante agli altri, Pietrino impara a morire a sé stesso per lasciare vivere Gesù. È l’allenamento dell’anima a dare la vita nella laicità cristiana. Dio gliela chiede il 20 Agosto 1984, mentre Pietrino è al mare con gli amici. Potrebbe sembrare una vita spezzata. Invece ancora oggi giovani, ragazzi, famiglie, sacerdoti avvertono che, come il “chicco di grano che muore”, è nata una nuova comunione profonda tra Cielo e Terra, tra il Paradiso e l’Abruzzo. Ogni anno il 20 Agosto in tantissimi, non solo del Movimento Diocesano e dei Vescovi che si sono succeduti, si ritrovano presso la tomba di Pietrino, in verità una cappella e una “finestra” spalancata verso il Cielo, per pregare, riflettere e riscoprire, grazie a Pietrino, la nostra comune normale chiamata alla santità. Come si legge nel libro di Teresa D’Orsogna “Pietrino Di Natale…sono scattato ad amare” (Edizioni Palumbi), spesso, proprio una vita semplice, custodita dalla freschezza della natura, poco conforme ai rumori che attirano l’attenzione, quasi, verrebbe da dire, una vita anonima, trova la sua dignità in Cielo e si irradia sulla Terra. Proprio come tutte le cose di Dio. Si narra in queste meravigliose pagine la breve, ma intensa vita di Pietrino Di Natale, il suo amore e la sua fedeltà al Signore, l’aiuto verso il prossimo, il suo impegno costruttivo nella comunità parrocchiale. Pietrino incarna e indica uno stile di vita apprezzabile in ogni tempo, soprattutto oggi in piena era ideologica “gender” della società contemporanea in crisi economica e antropologica. Dove assistiamo al “tentativo – osserva Mons. Lorenzo Leuzzi nella sua Lettera Pastorale AD 2018 – sempre vivo nella storia degli uomini, di impossessarsi del pensiero (lo gnosticismo) e del progetto (il pelagianesimo) di Dio, illudendosi di garantire all’uomo un suo protagonismo nella storia. Questa tentazione, talvolta nascosta nelle buone intenzioni, è molto diffusa nel contesto culturale contemporaneo e rende difficile la costruzione della Chiesa e della società”. L’entusiasmo di Pietrino Di Natale, la sua solarità, i suoi slanci confermano che la vita cristiana può essere normalmente vissuta in pienezza in ogni ambiente, che può non scivolare via inutilmente e che è chiamata a superare la tentazione e la morte. “Un ragazzo normale scattato ad amare, Pietrino, perché aveva Gesù nel cuore”. Ogni anno in tanti il 20 Agosto, e non solo del Movimento diocesano, si ritrovano a pregare davanti alla cappella del ragazzo. In primis, i Vescovi della Diocesi. La preghiera per chiedere la glorificazione del Servo di Dio Pietrino Di Natale, proclama: “Padre Onnipotente, Tu che sei l’unico Dio vivo e vero e nell’uomo, creato a Tua immagine, imprimi il segno della Tua gloria, Ti rendo grazie per aver donato alla Chiesa di Teramo-Atri la grazia di poter invocare l’intercessione del giovane Pietrino. Egli è il segno della benevolenza con cui, o Dio, continui a posare il Tuo sguardo misericordioso sulle giovani generazioni. Tu, per mezzo del Servo di Dio Pietrino, continui a mostrare a tutti come la docilità allo Spirito Santo rende ogni esistenza un Tuo capolavoro. Hai fatto di Pietrino un profeta per gli adolescenti dei nostri tempi: in lui, Tuo servo, hai mostrato che Tu non guardi all’apparenza dell’età, ma alla sapienza del cuore. Tu, infatti, chiami uomini e donne di ogni età a cooperare con il lavoro quotidiano al progetto della creazione e doni loro il tuo Spirito, perché in Cristo, uomo nuovo, diventino artefici di giustizia e di pace. Umilmente Ti prego, ravviva in me la ferma volontà di stare vicino ai nostri giovani. Sull’esempio di Pietrino aiutami ad offrire loro spazi di speranza per il loro futuro, sostenendoli nella loro crescita. Imitando la semplicità di fede che ha sostenuto Pietrino nei momenti difficili; la speranza che lo ha animato negli impegni di tutti i giorni e la carità che gli ha permesso di amare come Tu ci hai amati, concedi, per sua intercessione, la grazia che Ti imploro…affinché per la Tua gloria, egli possa essere beatificato in terra. Te lo chiedo per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Amen”. È un inno di speranza per i giovani.

© Nicola Facciolini

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