Arriva anche a L’Aquila la Campagna Amica di Coldiretti

Mancava il capoluogo regionale, nell’elenco delle città scelte per ospitare l’iniziativa di Campagna Amica messa a punto dalla Coldiretti, ma da qualche giorno questa assenza è stata colmata: l’11 luglio infatti è stato inaugurato il primo mercato coperto a L’Aquila, il terzo assoluto in Abruzzo dopo quelli di Pescara e Chieti.

Un Mercato coperto a L’Aquila. Come comunicato dall’associazione dei coltivatori, il mercato viene organizzato presso il complesso Il Quadrante in  via Celano 33, località Torretta, e propone la vendita diretta delle eccellenze del territorio abruzzese e, in maniera prioritaria, dei prodotti tipici aquilani. La scelta del capoluogo conferma inoltre il percorso di crescita della rete di Campagna Amica nella valorizzazione del prodotto agricolo e della filiera corta, che ha già trovato il consenso dei cittadini, accorsi incuriositi all’inaugurazione.

Un luogo di alta socialità. Più in generale, nelle intenzioni di Coldiretti il Mercato coperto non deve essere un semplice luogo di compravendita di prodotti di qualità, ma di un punto di alta socialità per coloro che hanno scelto di restare all’Aquila dopo il sisma del 2009 e credono nella rinascita del capoluogo. Lo hanno confermato anche gli intervenuti nella giornata dell’11 luglio, a cominciare dal nuovo presidente di Coldiretti L’Aquila Angelo Giommo e proseguendo con il direttore nazionale di Campagna Amica Carmelo Troccoli e il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici.

Le altre iniziative di Coldiretti. Il rapporto tra l’associazione e il nostro territorio è molto forte, come ricordato anche in occasione dell’insediamento dei nuovi vertici provinciali a L’Aquila, all’insegna del modello di agricoltura perseguito da Coldiretti, che ritiene che l’unica strada ad oggi percorribile per tutelare il made in Italy e l’agricoltura italiana sia puntare sulla qualità e sullo sviluppo sostenibile. Una strada che si ritrova anche nell’ultima (in ordine di tempo) iniziativa realizzata dall’istituzione, ovvero il più grande contratto di filiera per l’olio Made in Italy di sempre, per un quantitativo di 10 milioni di chili e un valore di oltre 50 milioni di euro.

Un accordo di filiera per l’olio made in Italy. A introdurre i dettagli di questo accordo è stato in particolare Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti e, come si vede nella pagina di Libero linkata, non sono mancate anche delle note polemiche forse inevitabili; di sicuro, le intenzioni dell’associazione e degli altri protagonisti – Unaprol, Federolio e FAI S.p.A. (Filiera Agricola Italiana), con l’interessamento e il coinvolgimento diretto delle principali aziende di confezionamento italiane – sono degne di attenzione.

Obiettivi ambiziosi. Le altre sigle che hanno firmato il contratto hanno aderito al progetto promosso da Coldiretti, che ha l’obiettivo di realizzare una filiera agricola italiana per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera, ricostruire un’identità del sistema Paese e riconquistare quote di mercato nel settore “olio”.

I riflessi per l’Abruzzo. Un tema che riguarda anche l’Abruzzo, che fino a qualche anno fa era la quinta regione tra le più produttive in Italia per quanto riguarda la produzione di olio di oliva. In particolare, sul nostro territorio si contano circa 530 frantoi registrati ogni anno, con una produzione annuale ammonta a oltre duecentocinquantamila quintali di olio. Dal punto di vista provinciale, quasi l’assoluta maggioranza di questa quota si concentra nella provincia di Chieti, mentre l’altra metà della produzione è ripartita tra le aree di Pescara, Teramo e l’Aquila.

L’oro verde della regione. Non a caso, l’olio d’oliva rappresenta una fonte piuttosto redditizia per l’economia abruzzese, al punto da esser definito “l’oro verde” della regione; le punte di diamante della nostra produzione di olio extravergine di oliva sono le qualità a denominazione di origine protetta, come l’olio extravergine di oliva Aprutino Pescarese DOP, l’olio extravergine di oliva Colline Teatine DOP e l’olio extravergine di oliva Pretuziano delle Colline Teramane DOP.

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