L’importanza del consulente finanziario autonomo nelle scelte di investimento

Investire non è semplice. Nonostante il web abbia aperto questo mondo anche ai non addetti ai lavori, i rischi sono concreti e all’ordine del giorno, e possono portare non solo al mancato ottenimento dei guadagni previsti, ma anche alla perdita – parziale o totale – del capitale investito.

Per decidere con cognizione di causa non solo quanto, ma anche su cosa investire oggi, è necessario padroneggiare numerose competenze e conoscere a fondo i mercati. Chi non dispone di tali competenze e conoscenze non è, naturalmente, tagliato fuori dalla possibilità di effettuare investimenti, ma dovrebbe evitare il fai da te e rivolgersi a dei professionisti del settore.

La figura principale alla quale affidarsi è il consulente finanziario autonomo. Scopriamo insieme chi è e in che modo può aiutare un investitore.

Chi è il consulente finanziario

Quando si parla di consulente finanziario autonomo, si fa riferimento a un professionista iscritto a un apposito albo ed esperto, come si evince dal nome stesso, in consulenza finanziaria.

Questo professionista può operare in maniera autonoma oppure collaborando con società di consulenza finanziaria. Il suo lavoro è finalizzato a fornire a risparmiatori, investitori, liberi professionisti e aziende consigli utili non solo per individuare un piano di investimento adeguato, ma anche per gestire al meglio le finanze, ottimizzare i risparmi e via dicendo.

Differenza tra consulente finanziario autonomo e promotore finanziario

Il consulente finanziario autonomo non deve essere confuso con il consulente finanziario fuori sede, noto anche come promotore finanziario. Sebbene entrambe queste figure professionali debbano registrarsi all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari, le attività da loro svolte sono affatto diverse. Conoscerle è fondamentale per capire a quale professionista rivolgersi.

In particolare, mentre il promotore finanziario è, a tutti gli effetti, un agente di vendita che vende i prodotti e gli strumenti finanziari della banca, della SIM o dell’intermediario finanziario per il quale lavora, il consulente autonomo non è legato a prodotti specifici e punta a individuare, sull’intero mercato, quelli più in linea con le esigenze del cliente.

Dunque, chi desidera ad esempio investire in prodotti di un certo istituto di credito, può rivolgersi a un consulente fuori sede, mentre l’investitore che desidera una consulenza a 360° può fare affidamento su un consulente finanziario autonomo.

In che modo può aiutare un investitore

Il consulente finanziario autonomo aiuta l’investitore in diversi modi. Tanto per cominciare, realizza un piano finanziario individuale che prenda in considerazione tutte le entrate e le uscite del cliente, così da definire le sue reali possibilità economiche, individuare un budget adeguato ed eventualmente stabilire un piano di risparmio che lo aiuti ad aumentare la disponibilità di capitale.

Fatto questo, valuta il livello di rischio al quale il cliente può esporsi senza incorrere in problemi finanziari o eccessivo stress emotivo e lo aiuta a definire gli obiettivi a breve, medio o lungo termine.

Per finire, sulla base dei dati acquisiti, definisce un piano di investimento adeguato, individuando i prodotti e gli strumenti finanziari più adatti al portafoglio di investimento del cliente, prestando attenzione anche alla diversificazione.

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