FIESA CONFESERCENTI ABRUZZO E MOLISE: NO ALLA SOSPENSIONE DI FIERE E MERCATI SU SPAZI E AREE PUBBLICHE

Anva Confesercenti scrive all’Anci: Senza alcuna giustificazione, illegittimamente e senza confronto, alcuni sindaci cancellano mercati e fiere in tutta Italia.

Fiesa Confesercenti: È necessario evitare misure non utili alla salute pubblica che hanno il solo effetto di mettere in difficoltà le imprese del commercio ambulante ed i cittadini.

Nonostante il decreto del Presidente del Consiglio vieti espressamente provvedimenti locali in contrasto con quelle statali, alcuni Sindaci continuano a disporre illegittimamente la sospensione forzata di fiere e mercati in tutta Italia, al di fuori dalle zone rosse e anche nei territori che non registrano contagi. Un grave danno per gli operatori ambulanti e fieristici e un’interruzione ingiustificata del servizio per i cittadini.

Alcuni Sindaci di diverse regioni, continuano ad applicare o addirittura ad adottare norme contrastanti con le disposizioni approvate dal Presidente del Consiglio al fine di conferire uniformità ed omogeneità alla normativa emergenziale sul Coronavirus sul territorio nazionale. Ciò avviene, in particolar modo, e per quanto concerne gli ambulanti, in relazione alla chiusura o sospensione di fiere ordinarie e mercati per il commercio su aree pubbliche, disposta mediante ordinanze sindacali. Per questo Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise condivide l’iniziativa di Anva, Associazione Nazionale Venditori Ambulanti, di chiedere all’Anci un autorevole intervento sui Sindaci e le Amministrazioni locali che prevedano norme che impediscono o limitano inopinatamente l’esercizio dell’attività commerciale sulle aree pubbliche senza che ve ne sia la necessità concreta e contribuendo a creare ulteriore disagio e difficoltà agli operatori commerciali, che già versano in stato di notevole crisi. Sindaci e prefetti devono tener conto della salute pubblica, ma si deve fare riferimento alle linee stabilite dal governo, che ad oggi confermano la possibilità di svolgere mercati. Il momento è difficile e gli ambulanti sono pronti a collaborare. È assolutamente necessario però evitare misure non utili alla salute pubblica che hanno il solo effetto di mettere in difficoltà le imprese del commercio ambulante ed i cittadini. Anche perché creano confusione: mentre i mercati vengono chiusi, le grandi strutture commerciali, inspiegabilmente, non subiscono alcun provvedimento.   

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