Gli USA contro le armi chimiche in Siria

“Cari concittadini, martedì scorso il dittatore siriano Bashar al-Assad ha lanciato un orribile attacco chimico contro civili innocenti. Usando un letale gas nervino, Assad ha stroncato la vite di uomini, donne, bambini senza speranza. “. Chi parla, nella conferenza stampa di ieri sera a Washington , è Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’ America. “È stata una morte lenta e brutale per molti di loro -aggiunge- . Nessun figlio di Dio dovrebbe mai patire un simile orrore. Questa notte ho ordinato un’azione militare mirata sull’aeroporto in Siria da cui è partito l’attacco chimico. È nell’interesse vitale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti – spiega lo stesso Trump – prevenire e scoraggiare la diffusione di armi chimiche letali. Non c’è alcun dubbio che la Siria abbia queste armi terribili, violando i suoi impegni previsti dalla Convenzione sulle armi chimiche e ignorando gli inviti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Non sono serviti anni di tentativi per indurre Assad a cambiare atteggiamento. E’ stato un fallimento e un fallimento molto drammatico.”
Sono le 20.30 a Washington, le 2,30 ore italiane. Ha inizio così la prima azione di guerra di Donald Trump con oltre 50 missili Tomahawk lanciati contro la base siriana di Al Shayrat. Da qui, secondo i rapporti dell’intelligence americana, sarebbero partiti i jet di Bashar al-Assad carichi di armi chimiche e di morte.
Stando alle notizie della TV di stato siriana l’attacco missilistico americano “ha provocato perdite”. Pare, invece, che non sia stato colpito alcun aereo o mezzo russo. I Tomahawk di questa notte, però, sembrano lanciare un messaggio ben preciso e le tensioni con Mosca tornano chiaramente al massimo.

Alex Amiconi

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