Testamento solidale: di cosa si tratta e a cosa serve

Il testamento è un negozio giuridico mortis causa attraverso il quale è possibile disporre dei propri beni e decidere a chi andranno dopo la morte del testatore. Oltre a essere uno strumento che permette di conferire un assetto al proprio patrimonio per il tempo in cui si cessa di vivere, può tornare utile anche per dare una mano agli enti che, giorno per giorno, aiutano le persone più bisognose. Attraverso un lascito testamentario, infatti, è possibile supportare cause benefiche anche dopo la propria morte. Più precisamente, mediante una disposizione testamentaria ad hoc è possibile donare risorse concrete per lasciare un’impronta duratura nel mondo, contribuendo a sostenere organizzazioni e iniziative che riflettono i propri valori. Per avere maggiori informazioni sulla donazione in favore di onlus, scopri di più sul testamento solidale rivolgendoti direttamente alle organizzazioni.

Che cosa è un lascito testamentario?

Giunti a questo punto potrebbe sorgere spontanea la domanda: cos’è effettivamente un lascito testamentario?  Questi ultimi sono degli atti attraverso i quali una persona può decidere come disporre dei propri beni dopo la morte, sia in maniera integrale che parziale. I lasciti possono essere rivolti a enti benefici scelti dal testatore, che portano avanti cause benefiche per aiutare gli altri. Più precisamente, si tratta di una disposizione testamentaria, a titolo particolare oppure universale, avente per oggetto un determinato bene o una quota del proprio patrimonio.

Lascito testamentario e legittimari

All’interno del nostro ordinamento giuridico il legislatore ha previsto una tutela stringente in favore di determinati soggetti che sono vicini al de cuius, ovvero, i c.d. legittimari. Si tratta dei figli, del coniuge e, in mancanza dei primi, degli ascendenti (ovvero i genitori). Tale tutela si concretizza nella previsione di una quota di riserva in favore dei legittimari. In poche parole, una quota del patrimonio complessivo del de cuius (la quale varia a seconda dei legittimari lasciati in vita) deve necessariamente essere attribuita ai legittimari. In caso contrario, essi potranno agire in giudizio e porre nel nulla tutte le disposizioni poste in essere dal testatore, in vita oppure all’interno del testamento stesso. Ma quindi i lasciti testamentari ledono oppure no i legittimari? No, essi, infatti, vanno effettuati nei limiti della quota disponibile del testatore, ovvero, la quota di patrimonio che non intacca le quote di riserva sopra citate. Pertanto, nel caso si voglia effettuare un lascito testamentario solidale è possibile farlo senza remore di creare possibili conflitti all’interno della famiglia. 

Cosa è possibile devolvere con un lascito testamentario?

Dopo aver visto cos’è e a cosa serve il lascito testamentario occorre capire cosa si può concretamente lasciare attraverso il suo inserimento nel testamento. Nel lascito testamentario è possibile inserire l’intero patrimonio o parte di esso. Nello specifico, si può destinare alla onlus scelta delle somme di denaro, delle azioni, dei titoli, dei fondi di investimento, delle quote societarie o delle polizze vita. Quest’ultima soluzione consente all’ente beneficiario di riscuotere gli indennizzi alla scomparsa dell’assicurato. Inoltre, è possibile includere beni immobili come case, terreni, proprietà ecc. in poche parole, è possibile determinare l’entità e la natura dei beni a seconda delle proprie esigenze.

Come fare un lascito testamentario?

Per fare un lascito testamentario è necessario, ovviamente, redigere un testamento. Ci sono principalmente due modalità per farlo: il testamento olografo e quello pubblico. Nel primo caso deve essere scritto e firmato dal testatore a mano, senza l’ausilio di computer o macchine da scrivere. Inoltre, deve contenere la data. Per il testamento olografo non è necessaria la presenza dei testimoni e non occorre un notaio, anche se è preferibile depositarlo presso uno studio notarile per evitare smarrimenti. In alternativa è possibile ricorrere al testamento pubblico, che va fatto in presenza di un notaio e di testimoni.

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