LA FASE 2 DEL COVID-19: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA CHIARIRE E SAPERE DAI CONGIUNTI ALLE SECONDE CASE

Tra una settimana esatta partirà la fase 2 dell’emergenza coronavirus, ma ci sono tanti aspetti del nuovo Dpcm ancora poco chiari. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per potersi spostare in modo legittimo e regolare, senza rischiare multe o denunce.

CONGIUNTI Non è un caso che ieri sera, poco dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, in Italia la parola ‘congiunti’ è balzata in testa alle classifiche dei termini più cercati sui motori di ricerca. Molti italiani, infatti, attendevano con ansia di poter vedere i compagni non conviventi, anche se stando ad una interpretazione rigida della definizione sembrava permesso vedere solamente i familiari, compresi quelli acquisiti. In realtà, nel pomeriggio di oggi Palazzo Chigi ha chiarito che, tra i congiunti, rientrano anche gli affetti stabili: via libera, quindi, alla riunione di fidanzati a quasi due mesi dall’inizio dell’emergenza su tutto il territorio nazionale.

AMICI Stando a quanto annunciato da Giuseppe Conte ieri sera, dopo il 4 maggio non sarà possibile incontrare gli amici. Anche se, in questo caso, ci sono delle eccezioni che lo consentirebbero: l’articolo 1, comma D del nuovo Dpcm vieta gli assembramenti in luoghi pubblici e privati, ma se due o tre amici decidono di darsi appuntamento in strada e passeggiare con dispositivi di protezione individuali e a distanza di sicurezza, non sarebbe violato alcun divieto.

SECONDE CASE Un altro grande rebus è quello delle seconde case: il Dpcm attualmente in vigore, datato 11 aprile, proibisce ogni spostamento verso abitazioni diverse da quelle principali. Quello che entrerà in vigore il 4 maggio, invece, non fa un riferimento diretto e, salvo sorprese dell’ultima ora, gli spostamenti verso le seconde case saranno consentiti solo se all’interno dello stesso territorio regionale. Se si ha la residenza nella seconda casa, al di fuori della stessa regione dell’abitazione principale, lo spostamento dovrebbe essere consentito (ma il condizionale resta d’obbligo).

DOMICILIO E RESIDENZA Il nuovo Dpcm permetterà agli italiani di spostarsi nuovamente dall’indirizzo di residenza al domicilio, e viceversa, ma questo contrasta col divieto di spostarsi in altre regioni. Il Comitato tecnico-scientifico ha già annunciato che ci saranno circolari interpretative a chiarire i dubbi, anche se la mobilità interregionale dovrebbe rimanere vietata.

CIBO D’ASPORTO Il nuovo decreto consente ai ristoranti di aprire per la vendita di cibo a portar via, seppur con dei limiti: rispettare la distanza di un metro e non sostare nelle immediate vicinanze. Resta quindi il dubbio, in attesa di ulteriori chiarimento, se sarà necessaria una prenotazione telefonica o online, o se si potrà fare la fila per ordinare.

AUTOCERTIFICAZIONI Troppo presto per mandare ‘in pensione’ stampanti e toner. Le autocertificazioni potrebbero essere abolite per gli spostamenti all’interno dello stesso territorio comunale e restare obbligatorie per chi si sposta da un Comune all’altro. Non è escluso, però, che possano restare obbligatorie (e subire un aggiornamento che includa la possibilità di far visita a congiunti e affetti stabili). Per gli spostamenti da una Regione all’altra, consentiti solo per validi motivi di necessità, le autocertificazioni resteranno sicuramente obbligatorie.

MESSE Giuseppe Conte, ieri sera, aveva consentito di celebrare funerali (ma solo per un massimo di 15 partecipanti e possibilmente in spazi all’aperto) ma non le messe. La Conferenza Episcopale Italiana ed il mondo cattolico hanno però protestato in modo energico e il Governo ha già fatto sapere che nei prossimi giorni saranno individuati dei protocolli speciali per le celebrazioni religiose.

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