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Dopo il tentativo, fallito lo scorso anno, di scalare la vetta più alta del Continente Americano e delle Ande, Ernesto Macera Mascitelli è di nuovo partito il 23 novembre dall’Italia per tentare di nuovo l’impresa di scalare l’Aconcagua, alto circa 7000 metri, salendo per il giacciaio dei Polacchi e scendendo per il versante nord-ovest.
Partito da solo, si è accompagnato durante il cammino con altri due alpinisti, uno polacco ed uno norvegese, e dal campo 3 a 6200 metri – nonostante vento con velocità 50 km/h e nonostante una temperatura polare di – 25° rilevata – hanno raggiunto la vetta dopo circa 9 ore di scalata ed alle ore 15,00 locali del 10 dicembre finalmente Ernesto ha coronato il sogno di conquistare per primo la vetta dell’Aconcagua, in Argentina, a 6992 metri di altezza.
La redazione de Il Faro 24 si è tenuta costantemente in contatto con Ernesto e è riuscita ad avere un colloquio telefonico con lui al termine della scalata.
“La discesa al campo 3 – ha detto Ernesto Macera Mascitelli – è stata abbastanza sacrificata perché è sopraggiunta una fitta nevicata con bufera ed ho impiegato quasi 8 ore, arrivando sano e salvo a notte fonda alla tenda posta 800 metri più in basso. C’è tanta soddisfazione per il sogno avveratosi, quello di conquistare questa difficile montagna nelle Ande Argentine. Lo scorso anno la vetta è mancata per soli 100 metri, quando la stanchezza ed un principio di edema cerebrale hanno ostacolato il successo, quest’anno invece non c’è stato fondamentalmente nessun problema se non i postumi classici di un ritorno da una spedizione alpinistica estrema.”
Giunto ieri notte a Mendoza dopo aver comunque percorso circa 35 km di estenuante trekking dal campo base, Mascitelli si fermerà in città per riprendere energia e soprattutto riposare, poi di nuovo domenica farà ritorno al campo base a 4300 metri per scalare il ghiacciaio “Cerro Corno” di 5600 metri. Il rientro in Italia è previsto per il 24 dicembre per festeggiare il Natale e questa bellissima vittoria.
