Meteo. L’Autunno meteorologico esordirà mediante le perturbazioni atlantiche. Il tempo per i prossimi giorni e un approfondimento meteo

Meteo. Nelle ultime ore, prima del transito di una perturbazione di origine euro-atlantica proveniente dai Pirenei tra la Spagna e la Francia, il Nord Italia ha sperimentato correnti d’aria di Föhn, provenienti da nord/nord-ovest. In effetti, nelle giornata di ieri, 29 Agosto 2022, i venti sono ruotati da sud-ovest e nord-ovest e la presenza di un modesto campo di alta pressione ha fatto sì che le correnti d’aria atlantica scavalcassero la colonnina di mercurio annunciando un crollo dei valori di alta pressione al suolo rappresentati dalla variazione in negativo della pressione atmosferica per quanto riguarda i nostri barometri e dando vita per ora a condizioni meteorologiche stabili, soleggiate e asciutte contrariamente a quanto presenziato dai barometri aneroidi e digitali che riescono a percepire una variazione del genere, per via dell’effetto stau alpino le masse d’aria si riscaldano sul versante sottovento della catena alpina e perdono la loro instabilità (come se disperdessero procedendo via via verso pressioni minori) nel profilo adiabatico facendo evaporare le nubi, mentre sul versante sopravvento oltralpe e sull’arco alpino tendono a formarsi locali temporali di calore o classiche celle temporalesche nelle ore più calde del giorno, ossia nelle ore diurne, fin quando anche nelle ore serali si innescano con tutti i connotati derivanti e scaturenti questi ultimi dalle infiltrazioni fresche e umide in quota di natura atlantica, come si può notare e si è innanzitutto potuto notare e osservare dall’immagine satellitare dell’Eumetsat.it, isolati e sporadici temporali di calore arrecanti anche correnti discensionali interne e a ventaglio esterne (downburst) o soltanto in transito e localmente intensi con raffiche ritornanti di outflow, ossia al di fuori della nube, e nei dintorni della localizzazione, rovesci di pioggia sporadici tra il debole e il moderato, i classici temporali convettivi che vediamo anche in Inverno insieme ad un fronte freddo e convettivi quando il profilo adiabatico è freddo e l’ingresso di masse d’aria fredda in quota di origine polare-marittima e artico-marittima possono spesso essere destabilizzanti e causare bande di nubi instabili esagonali anche scendendo dalla Groenlandia e dalla Gran Bretagna. Questo genere di temporali sui monti, i quali però traspariscono caratteristiche estive, hanno prevalentemente connotati invernali attraverso le variazioni dei contenuti di temperatura e di umidità contraddistinti dagli strati d’aria. D’Estate questo vuol dire che il Föehn, ma anche la Tramontana, la Bora secca e il Maestrale d’Inverno rinvigoriti dalle correnti discensionali, non vengono modificati e l’aria superata la Pianura Padana, ricomincia a scorrere fresca e instabile, o più fredda e instabile in quota, in privazione di tali modificazioni o in assenza/carenza delle quali gli strati d’aria adiacenti il profilo verticale adiabatico ritornano nuovamente instabili da riproporre come vi ho preannunciato da appassionato di Meteorologia, in prossimità del suolo l’aria più calda viene rimescolata verso l’alto innalzando il PBL (Planetary Boundary Layer), facendo sì che il punto di condensazione delle nubi sia di poco adiacente alla base delle nubi fino alla sommità (là dove l’ostilità dell’eccessiva quantità di cristalli di ghiaccio che fuoriesce dalla struttura del cumulonembo genera le Mammatus). Il tutto a causa del grado di umidità conservato sia al suolo che nelle masse d’aria soprattutto in quota, dove il profilo adiabatico torna di nuovo saturo. D’Inverno l’ambiente freddo produce nubi inizialmente nembostrati come nel mese di Novembre attraverso le perturbazioni atlantiche senza che vi siano convergenze con i venti più miti e umidi dai quadranti meridionali, ossia di origine tropicale e subtropicale. Successivamente in tali contesti destabilizzati marittimi in Inverno, a differenza del fronte caldo a scorrimento e in espansione rispetto al cuscino freddo dopo un’irruzione d’aria gelida artico-continentale o di origine artica dai Balcani, gli strati d’aria prossimi e non adiacenti al suolo sono di qualche grado superiore allo zero o di poco superiore rispetto agli strati d’aria più freddi soprastanti e quelli sottostanti decisamente al di sopra dello zero, la mole di correnti discensionali appartenenti ai temporali di neve come può accadere anche ad inizio Primavera o durante il mese di Marzo per fare un esempio, raffredda man mano che arrivano precipitazioni di neve tonda e pioggia mista a neve le temperature in una determinata quota e al suolo o a quote di bassa montagna fin quando non riesce a promettersi prossima allo zero e successivamente al di sotto, facendo sì che i cristalli di neve tendano ad arrotolarsi attraversando strati prossimi al suolo, taluni come abbiamo spiegato aventi temperatura di poco superiore allo zero, comunque compresa tra i 0,5 e i 2 gradi centigradi mentre altri avente temperatura al di sotto dello zero e lo stesso grado di umidità satura a bulbo umido, fin quando giunti al suolo ghiacciati e attorno ad essi cristalli di ghiaccio uniti a gocce sopraffuse e germi, cadono sotto forma di graupel o di neve tonda. Se i venti convergessero esattamente come le perturbazioni euro-atlantiche che hanno interrotto il contesto di tempo soleggiato e più asciutto sulle regioni settentrionali italiche tramite l’alimentazione da parte delle correnti d’aria più fresca e instabile ci sarebbe la possibilità che venga interessato tutto l’arco della giornata e il fatto che si verifichino rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco anche la notte, il contesto di tempo soleggiato aprendo un’altra fase piovosa e temporalesca tipica del mese di Settembre in estensione anche alle regioni centrali e meridionali in ampia diffusione nella giornata di giovedì. Nella giornata di venerdì 2 Settembre, nonostante un miglioramento del tempo entro la mattinata, nel corso delle ore diurne le condizioni meteorologiche si presenteranno di nuovo in peggioramento e si presenteranno spiccatamente variabili nel corso delle ore che verranno successivamente. L’instabilità caratterizzata da improvvisi rovesci o temporali durerà tutto il fine settimana e nella giornata di lunedì, solo da martedì prossimo il tempo sarà nuovamente stabile e soleggiato. Su ulteriori fasi di instabilità tipica del mese di Settembre ne torneremo a parlare nel prossimo aggiornamento meteo. 

Fonte immagine principale dell’editoriale meteo: https://www.monzatoday.it/meteo/temporale-mercoledi-7-luglio.html

Grazie e al prossimo aggiornamento meteo.

Riccardo Cicchetti

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