Meteo. L’Autunno si inoltrerà più frequentemente sull’Italia. Cambio di rotta termico: perturbazioni a carattere freddo alle porte. Un approfondimento meteo ne spiega il perché

Meteo. La prima decade di Settembre 2022 si concluderà attraverso la spiccata variabilità delle condizioni meteorologiche che ci influenzerà anche nella giornata di sabato. Questi condizionamenti sono strettamente correlabili all’indice tele-connettivo NAO (North Atlantic Oscillation) il quale secondo le ultime indagini statistiche sta assumendo valori negativi. Le code delle perturbazioni atlantiche daranno nuovamente origine ad annuvolamenti che proverranno principalmente dalle infiltrazioni umide e instabili a partire dalle prossime ore. Si tratta delle stesse rapide perturbazioni che, mediante l’assalto di un fronte freddo e dapprima di uno caldo prefrontale hanno adornato i cieli di nubi cumulonembi, nembostrati, altocumuli, altostrati e mammatus molto evidenti seppur modeste sul nostro territorio interno abruzzese. Procediamo sistematicamente: l’esatta disposizione dell’Anticiclone delle Azzorre, legato alla cinta di alte pressioni di origine Subtropicale sta approfittando del fatto che la Cella di Hadley abbia avuto un progressivo indebolimento del mese di Agosto e ciò la incentiva a portarsi indietro e avanti fin quando l’Atlantico, sede dei cicloni tropicali, poc’anzi dell’Uragano Danielle che negli scorsi giorni si è destreggiato nei dintorni delle Azzorre, è risalito spinto dall’Aliseo (gli alisei: “maestri del vento” portanti delle perturbazioni o i cluster equatoriali sugli oceani) provenienti da sud-est e si è trasformato a cuore freddo, ossia in una depressione meteorologica di origine extratropicale, ossia nord-atlantica. Salendo come una trottola l’espansione anticiclonica da parte dell’azzorriano lungo il meridiano di Greenwich l’Anticiclone delle Azzorre si estenderà in aperto Atlantico fino a raggiungere la Groenlandia, là dove il Vortice Canadese si sparpaglierà ad est del moto perché vedrà anche la formazione da parte di questa estensione poco omogenea in una figura anticiclonica azzorriana diveniente com’è tipico di una stagione autunnale avanzata, il cosiddetto Anticiclone Scandinavo e in questo modo dopo l’assaggio caldo tropicale-continentale che veniva a trovarsi in alternanza ai periodi perturbati, ventosi e instabili di provenienza sia occidentale che meridionale, diversamente da quel poco di orientale e balcanico che solo l’adriatico ha beneficiato all’inzio della stagione estiva che comunque è risultato il più caldo dal Centro-Nord a tutto il Centro e il Sud Italia, in particolare modo i settori occidentali. In questo modo un’intensa perturbazione, dopo che tali corpi nuvolosi in un contesto spiccatamente variabile abbiano dato il colpo di pausa estivo, ciò che rimane di Danielle così denominato dal WMO, ovvero dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, si tufferà a capolino andando ad incorporare in maniera totalmente destabilizzante l’arco alpino e la Pianura Padana tramite la formazione di una depressione meteorologica secondaria alla bassa pressione di origine polare-marittima sopravvento e di origine orografica. Le due distinte pertubazioni arrotolate in senso antiorario ai vortici di bassa pressione scorreranno in seno all’asse della saccatura e già da queste ultime ore della giornata di mercoledì porranno le basi per una giornata di maltempo. Com’è stato tipico delle giornate di spiccato maltempo estivo che hanno tratto ulteriore energia termica dalla superficie marina del Mar Ligure e del Tirreno, le più calde della media stagionale come riferitovi insieme le più calde della norma in una visione d’insieme essenziale in maniera anticipata rispetto alla media climatologica e quest’anno rispetto anche all’ultimo decennio, comunque in correlazione con l’aumento termico degli ultimi dati statistici, ancora tali dal punto di vista meteorologico com’è invece tipico del periodo autunnale fornendo un incredibile quantitativo di umidità oltre che di energia termica alle masse d’aria calda che hanno un’agitazione molecolare maggiore da costituite un maggiore volume e una minore densità dell’aria che ospita le molecole di umidità allo stato gassoso che divengono gocce d’acqua dal vapore acqueo evaporato e condensato, nonché sublimato negli alti strati della media Troposfera. Tutto ciò però non reagirà più tale in paragone alle alte quote, l’atmosfera ondula molto più velocemente come abbiamo ampiamente spiegato in talune condizioni identificate dagli effetti seppur deboli e non degli indici tele-connettivi sia nel nostro emisfero boreale che dall’emisfero australe che ne sono alla base seppur deboli come La Nina che quest’anno è riacutizzata oltre le coste del Perù estendendo una lunga striscia di acque più fredde superficialmente in relazione alla norma del periodo e avendo il loro periodo di massimo apice il giorno del Bambin Gesù (il contrario El Nino, sempre con maggiori effetti dal 25 Dicembre all’anno successivo) e la NAO nell’Atlantico ove agisce il dipolo atlantico che la congrua con gli altri indici tra cui le acque più calde del Golfo di Guinea e il Nord Atlantico in raffreddamento, ma comunque più caldo della norma in questa fine del periodo estivo, essendo nei meandri dell’Autunno meteorologico e quest’anno prossimi all’Equinozio d’Autunno (nel 2022/2023 in ingresso il 23 Settembre di quest’anno alle ore 3.03 UTC) dal punto di vista meteorologico nel quale vi è un equipararsi delle ore di luce e quelle di notte in tutto il globo terrestre e una modificazione della stagione estiva oramai conclusa nel nostro emisfero boreale rispetto alla stagione primaverile dal punto di vista meteorologico più dinamica in quello australe dove potrebbero aspettarci delle aree geografiche coinvolte da anticicloni subtropicali molto permanenti e quindi con fasi di siccità e stabilità favorita anche dall’insolazione collegata a sua volta e in primis dalla subsidenza atmosferica. 

EVOLUZIONE METEO

La saccatura nord-atlantica si sta approfondendo sul Mediterraneo centro-occidentale dando luogo ad un’area di bassa pressione in origine tra l’Appennino Ligure e il Golfo Ligure che si radicherà all’originale per poter consentire un’ampia estensione dopo le Alpi e a causa delle correnti d’aria più fresche e via via più fredde di provenienza nord-occidentale (ossia di iniziale Maestrale e a tratti pieno di raffiche di vento specie su diverse zone del Mediterraneo ove soffia al completo), successivamente provenienti da nord-est affluirà insieme allo spostamento della bassa pressione. Nella giornata odierna le condizioni meteorologiche saranno variabili sulle regioni settentrionali e sulla Toscana ove saranno possibili formazioni nuvolose cumuliforme e allo stadio maturo dei cumuli congesto e dei cumulonembi di stampo ancora attinente alla fine della stagione in atto che si sta concludendo pur essendo in pieno dell’Autunno meteorologico. L’instabilità a strascichi nel momento di orogenesi della depressione meteorologica si sposterà anche verso le aree interne della Pianura Padana altalenandosi e ampliando il contesto variabile in trasferimento anche alle regioni di nord-est. La giornata di giovedì, dalle ore notturne alle prime ore del giorno della notte già prettamente autunnale dal punto di vista meteorologico, vedrà un’alimentazione da parte della convergenza al suolo sottovento della catena montuosa tra le correnti moderatamente più fredde in rotazione da nord-est a quelle meridionali provenienti inizialmente da sud-ovest e successivamente da sud-est. Secondo questa configurazione sinottica, ossia in una visione d’insieme, il fronte freddo scalzerà via spanciandolo in moti verticali convettivi ascendenti e discendenti il fronte caldo e sul versante tirrenico la bassa pressione cambierà di traiettoria e di rotta spostandosi verso levante e verso sud-est, in questo modo dai settori occidentali e di nord-ovest, un rapido peggioramento dato dal movimento del corpo nuvoloso si espanderà letteralmente fino alle aree interne centrali e progressivamente centrali della penisola. La bassa pressione di origine nord-atlantica annessa e costituente la saccatura atlantica medesima, infatti, farà da apripista all’area depressionaria di origine mediterranea dal Golfo Ligure innescando una fase di condizioni meteorologiche instabili e spiccatamente variabili dal ricciolo del sistema frontale o perturbazione, a tratti anche intensa e dai connotati attinenti all’inizio della stagione autunnale. Nelle giornate di giovedì e venerdì saranno probabili formazioni temporalesche che non sempre e successivamente assumeranno tale carattere, ma saranno precedute e succedute da nubi nembostrati in alternanza tra le ore mattutine ove pioverà dalla Marsica per quanto concerne il nostro territorio regionale fino al cuore dell’Appennino abruzzese, mentre sarà variabile e ventoso sulle coste. Al Nord, invece, lo slittamento verso il basso dello zero termico farà scivolare verso il basso i candidi fiocchi di neve ammantando della prima coltre nevosa le quote alte e medio-alte grazie alla massa d’aria fredda che ci sfiorerà da oltrealpè e da nord-est in scivolamento verso il territorio balcanico deviata dall’anticiclone scandinavo fino all’Europa orientale, i Balcani centro-settentrionali in annessione a taluna, fino a sfiorare la nostra penisola lungo il versante alpino e adriatico sino a parte del Centro e del meridione italico, rovesciando completamente le carte in tavola dal punto di vista della colonnina di mercurio che crollerà da nord a sud, in maggiore riferimento al versante adriatico e ionico, da valori pienamente estivi fino a valori tardo-autunnale: dal punto di vista delle massime gioverà il Wind Chill, la temperatura percepita in caso di forte vento e soprattutto da ventilazione tesa e persistente, mentre al cessare dei venti le temperature minime radicheranno la differenza tra massime e minime con l’escursione termica, ancor di più un assaggio di stampo autunnale al progressivo miglioramento delle condizioni meteorologiche. Nelle giornate di giovedì e venerdì dopo che il primo sistema nuvoloso abbia dato luogo al maltempo, lasciando relegato nubi e precipitazioni anche nevose sulle cime dell’Appennino. L’alimentazione calda sarà in parte cessata e spazzata via dal miglioramento del fronte freddo, infatti insisteranno un’alternanza tra nubi e rovesci di pioggia e sprazzi di momenti di tempo bello, fresco e soleggiato salvo di notte che, come vi dicevo, nelle nostre zone interne gioverà un ruolo fondamentale anche l’irraggiamento notturno. In effetti un altro fronte instabile attraverserà il Centro-Nord e l’Adriatico dando luogo a piogge e temporali localmente anche di forte intensità fino al versante orientale e variabilmente occidentale del nostro Appennino abruzzese sormontato dal vento soprattutto in quota ma anche al suolo, proveniente da nord/nord-est, ossia di Grecale e di rasserenante Tramontana tra sabato e domenica, avente una rotazione dall’origine polare-marittima ossia dal Nord Europa e di provenienza nord-atlantica all’afflusso in discesa lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est, spostato dalla sua componente scandinava verso i Balcani a mo’ di flusso paragonabile ad un primo fiume freddo che dilaga di origine artico-marittima dal flucro o dal perno portante (minimo depressionario e dintorni differenti per dislivello barico) del Vortice d’Islanda, depressione di natura semi-permanente. Nella giornata di domenica, nonostante le nevicate sulle Alpi e dei refoli di instabilità sulle regioni meridionali, il tempo sarà completamente migliorato attraverso una tregua stabile e soleggiata prolungata anche sulla nostra regione Abruzzo a tutta la giornata di domenica, da un punto di vista termico comunque di stampo attingibile e ancor meglio paragonabile alla fine di Settembre e all’inizio del mese di Ottobre, salvo sui settori italici di nord-est ove rientrerà un po’ di variabilità alpina anche lunedì. Tra martedì e mercoledì, dopo la pausa soleggiata ad eccezione del nord-est alpino e non dell’area alpina, marittima e padana stabile e soleggiata nella giornata di domenica, rapidamente dopo il transito del fronte freddo, aria più densa, soleggiata e dunque anche tersa, l’infiltrarsi dell’Atlantico più umido e instabile in quota muterà le condizioni meteorologiche molto velocemente da lunedì del versante adriatico e centrale, anche tirrenico, tenendo in considerazione anche l’ingresso atlantico più a sud tra le coste nord-africane e la Sicilia che potrebbe determinare le basi per una depressione mediterranea. Successivamente alle condizioni meteorologiche di nuovo spiccatamente variabili anche sulla nostra regione Abruzzo da lunedì a mercoledì con la possibilità di rovesci di pioggia, torneremo a parlare nel prossimo aggiornamento meteo del transito di un altro fronte perturbato e dalla sua entità, se modesta, intensa e a tratti forte o meno, nonché anche della probabile genesi di un TLC (Tropical Like Cyclones) che generalmente tende ad interessare talune aree dell’Estremo Sud dal vento forte (anche e soprattutto sotto forma di raffiche) e piogge intense verosimilmente ai Cicloni Tropicali che in realtà non appartengono ad essi per caratteristiche solo somiglianti e non uguali e/o affini, i quali Cicloni Tropicali dall’Atlantico tropicale, all’Indiano e al Pacifico Tropicale, prendono il nome dall’Oceano Tropicale sul quale si generano; il tutto data la distanza di tempo che ci separa dalle probabilità accentuate e per adesso solamente scarse di quest’ultima tendenza meteorologica.

Grazie e al prossimo appuntamento con il bollettino e l’approfondimento meteorologico a cura di Riccardo Cicchetti.

Fonte immagine principale dell’articolo meteo: https://www.meteocloud.it/2019/10/29/fase-perturbata-e-piovosa-alle-porte-sulla-nostra-penisola/

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