Papà picchiato per aver incitato il figlio, FIGC multa la sua società. Panei: “Oltre al danno, la beffa”

E’ stato picchiato sugli spalti, insieme alla moglie, per aver incitato il proprio figlio sugli spalti. E’ successo domenica scorsa nella gara della categoria Giovanissimi Regionali tra Pineto e Marsica Calcio 2006. La nota dolente, oltre al consueto e patetico teatrino messo in scena dagli adulti in tribuna, è rappresentata dal fatto che il portiere della squadra ospite, accortosi che ai suoi le stavano dando di santa ragione, ha istintivamente scavalcato il recinto di gioco per andare loro in soccorso.

La notizia ha fatto il giro del web (clicca qui per approfondire) ed Il Faro 24 aveva già raccolto le dichiarazioni di dirigenti ed allenatori delle società coinvolte.

Ieri è stato pubblicato dalla Lega Nazionale Dilettanti il referto del Giudice Sportivo che cita quanto segue:

 

Gara del 11/ 2/2018 ; PINETO CALCIO – MARSICA CALCIO 2006

Il Giudice Sportivo.

 -Esaminato il referto arbitrale nel quale si riferisce che: – al minuto 18º del 2º tempo il calciatore della Soc. Marsica Calcio 2006 sig. LOTO Maikol, a gioco fermo, si allontanava dal terreno di gioco e valicava la recinzione che separa questo dalla tribuna, dove nel frattempo alcuni spettatori erano venuti alle mani spintonandosi in maniera violenta;

– successivamente il suddetto calciatore rientrava sul terreno di gioco, costretto dagli stessi spettatori, nel mentre altri calciatori di entrambe le squadre, non identificati dall’arbitro, si posizionavano in prossimità della recinzione sotto la tribuna offendendosi reciprocamente ed insultando gli spettatori;

– nonostante la fattiva collaborazione dei dirigenti di entrambe le società, non veniva riportata la calma e, dopo circa cinque minuti, l’arbitro sospendeva definitivamente l’incontro, che in quel momento era sul risultato di 0 a 0.

– considerato che l’arbitro non riferisce di azioni violente e/o antisportive da parte dei dirigenti o dei giocatori in campo nei suoi confronti.

– ritenuto che i fatti così come descritti nel referto arbitrale, vada evidenziato il deplorevole comportamento dei sostenitori sugli spalti, tenuto conto anche della giovane età dei calciatori, mentre i dirigenti di entrambe le Società si sono adoperati per cercare di riportare la calma.

Per questo motivo, questo Giudice non ravvisa la presenza di elementi per l’applicazione della punizione sportiva della perdita della gara in danno delle Società coinvolte, dovendo invece disporre la ripetizione dell’incontro.

-Ai sensi dell’art. 17 del Codice di Giustizia Sportiva

d e l i b e r a

1) di disporre la ripetizione della gara in oggetto, demandando alla segreteria del CRA gli adempimenti conseguenti;

2) di squalificare il giocatore della Società Marsica Calcio 2006 LOTO Maikol per due giornate effettive;

3) di infliggere ad entrambe le Società Pineto Calcio e Marsica Calcio2006 l’ammenda di Euro 100,00 per il comportamento dei propri sostenitori. Sanzione ridotta per il fattivo comportamento dei propri tesserati.

 

Roberto Panei

Il Giudice sportivo ha inflitto l’ammenda di 100 euro ad entrambe le società, oltre alla squalifica del portiere della Asd Marsica Calcio 2006. Un trattamento impari in quanto non si fa effettivo riferimento a quanto accaduto. E’ quanto sostiene il presidente della Asd Marsica Calcio 2006, Roberto Panei. “Non condivido assolutamente che la mia società sia stata trattata allo stesso modo del Pineto e questo è accaduto perché la Lega non è a conoscenza di quanto effettivamente accaduto ma si è limitata ad analizzare il referto del 16enne direttore di gara, palesemente condizionato dagli eventi. La nostra società si è presentata a Pineto solamente con 2 genitori al seguito, la mamma ed il papà del nostro portiere, mentre la tribuna era riempita dalle decine di genitori dei ragazzi locali. Quando la gara volgeva al termine, il papà del nostro portiere ha suggerito al proprio figlio di tenere palla per guadagnare del tempo al fine di preservare il risultato. Una frase più o meno condivisibile ma assolutamente non offensiva nei confronti di nessuno. E’ qui che i genitori locali si sono scagliati sui di lui picchiandolo violentemente e riservando il simile trattamento anche alla moglie. Sull’espulsione del ragazzo siamo d’accordo – spiega Panei – il quale non avrebbe dovuto abbandonare il recinto di gioco, nonostante fosse andato a difendere la madre che cercava di proteggere il marito. Ho i brividi solamente a raccontarlo. Tuttavia, non posso tollerare che la mia società sia stata trattata in questo modo. Siamo andati in trasferta, siamo stati malmenati e ci ritroviamo anche un ammenda di 100 euro sul groppone. La Federazione avrebbe dovuto sentire le parti causa, non limitarsi a decidere in base al referto arbitrale. Anche i dirigenti del Pineto avrebbe confermato ciò che sto dicendo, dato che al termine della gara si sono ripetutamente scusati per quanto successo. E’ stata condannata la società ospite, malmenata, umiliata e tratta allo stesso modo della società ospitata.”

“Stiamo valutando – ha proseguito Roberto Panei – un eventuale ricorso per quanto riguarda la sanzione, non per il valore economico in sé ma per non passare sullo stesso piano della società di casa. Il Pineto oggettivamente ha responsabilità maggiori ed io non posso accettare tutto ciò, per questo ho anche pensato di ritirare le mie squadre dal campionato. Inoltre, non accetto che si sia deciso per la ripetizione della gara, a detta della Federazione per errore tecnico perché il direttore di gara non avrebbe dovuto sospenderla. Non sanno cosa significa per me tornare a Pineto, affrontare un’altra trasferta in un clima come quello? Piuttosto perdo la gara a tavolino ma non intendo pagare ulteriormente colpe assolutamente non imputabili alla società che presiedo”.

“Anche in occasione della gara di andata – racconta il presidente della Marsica Calcio – ero presente sugli spalti e mi sono dovuto allontanare quando alcuni genitori hanno iniziato ad insultare allenatore, ragazzi, arbitro ed onde evitare ho tenuto le distanze. Io non posso e non voglio più tollerare quanto accaduto. Faccio calcio per passione e per trasmettere valori, non per dover ingoiare il rospo di queste oscenità. Sono deluso, questo è quanto”.

 

Domenico Di Natale

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