REFERENDUM COSTITUZIONALE, CONFRONTO PUBBLICO TRA SI E NO A CAPISTRELLO

 

Un bel momento di politica alta e di confronto costruttivo che riavvicina il cittadino alle istituzioni

 

POLITICA REFERENDUM RIFORMA COSTITUZIONE / CAPISTRELLO – Interessante e partecipato il dibattito sul referendum costituzionale che si è svolto a Capistrello su iniziativa dell’associazione l’Isola che non c’è & democrazia partecipativa lo scorso sabato 10 settembre.

Ad introdurre l’argomento è stato il giornalista del Fatto Quotidiano, Primo di Nicola che ha ripercorso le fasi salienti dell’iter parlamentare che ha portato alla riforma oggetto del referendum, senza sottacere, tra l’altro, i momenti topici dell’inedita rielezione di Napolitano che volle spendersi di nuovo, come massima carica dello Stato, con l’intento di persuadere i partiti a chiudere il confronto sulle riforme.

Di Nicola ha ricordato come, nel suo discorso di insediamento, il rieletto Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano pronunciò uno sferzante discorso con il quale, a Camere riunite, minacciò il Parlamento di dimettersi se non fossero state fatte le riforme in tempi brevi.

Il confronto è poi proseguito con gli interventi dell’Onorevole Federico Massa, deputato del PD e di Michele Fina, referente regionale per l’Abruzzo di Rifare l’Italia, sostenitori del SI, a cui hanno ribattuto, punto su punto, il coordinatore provinciale del comitato del NO, Paolo Della Ventura, accompagnato da Tonino D’Amore che all’ultimo momento ha sostituito Maurizio Acerbo impossibilitato ad essere presente.

Evidentemente le parti sono rimaste molto distanti tra loro, soprattutto su elementi come lo snellimento e la velocizzazione delle procedure parlamentari, che, a detta dei sostenitori del SI, diventerebbero molto più rapide se sottoposte ad una sola camera. Di tutt’altro tenore il punto di vista del fronte del NO che ha obiettato evidenziando la differenza che passa tra l’attuale articolo 70 della Costituzione e il nuovo articolo 70 previsto dalla nuova Costituzione. Tanto basterebbe secondo i sostenitori del NO a dimostrare che le procedure parlamentari verrebbero ulteriormente complicate rispetto a quanto già non lo siano oggi.

Inevitabile il passaggio sul risparmio dei costi che secondo il SI sarebbe cospicuo, essendo il Senato, ridotto di due terzi rispetto all’attuale composizione. Il nuovo Senato inoltre sarebbe spogliato di tutta una serie di competenze che di fatto ne fanno una camera di secondo livello.  I rappresentanti del NO hanno ammesso che il taglio dei senatori fa emergere un risparmio, ma “solo” di una cinquantina di milioni di euro.

Altro elemento di acceso confronto è stato quello inerente il presunto scippo del diritto di voto, che secondo il NO sarebbe perpetrato dalla riforma ai danni del cittadino. In sostanza i rappresentanti del NO puntano il dito sul fatto che la riforma prevede un Senato composto da rappresentanti  non più votati dalla gente ma scelti dalla politica, tra i consiglieri regionali e tra i sindaci dei principali comuni, secondo modalità ancora da chiarire.

Su due punti invece, sembrano aver concordato gli ospiti che si sono confrontati durante il lungo dibattito moderato dalla giornalista Magda Tirabassi e  durato quasi tre ore, grazie anche alle numerose domande arrivate dalla platea.

In sostanza tutti hanno concordato sull’opportunità di abolire il CNEL e tutti hanno ritenuto che, se fosse stato possibile, sarebbe stato meglio abolire completamente l’attuale Senato, ma si sa, la politica è l’arte di mediare, e se quella di oggi non è una riforma perfetta è probabilmente la migliore possibile alle condizioni date, è un primo passo.

Con queste ultime considerazioni di Michele Fina si è chiusa una bella giornata di sano dibattito e di confronto costruttivo che ha visto presenti tra gli altri, il vice sindaco del comune di Capistrello Geltrude Scatena insieme al presidente del consiglio comunale Francesco Bisegna con gli assessori Persia Moreno e Angelo Stati oltre al consigliere Corrado Di Giacomo e all’assessore del comune di Avezzano Alessandra Cerone.

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