TRANSUMANZA: LE RADICI E IL FUTURO DI UN’IDENTITÁ. A CASTEL DEL MONTE IL NONO EVENTO DI AVVICINAMENTO AL XIV FESTIVAL NAZIONALE DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA

Terra di emigranti e di pastori, di artigiani e di poeti, Castel del Monte, in provincia de L’Aquila, sarà lo scenario della nona tappa di avvicinamento al XIV Festival Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia, che si terrà sabato 2 luglio pv. A raccontare il borgo, le sue tradizioni e credenze, le storie antiche intrecciate con il quotidiano e la tenacia dei suoi pastori, saranno gli ospiti del dibattito intitolato “Transumanza: le radici e il futuro di un’identità”: lo storico Alessio Rotellini, il ricercatore Antonio Corrado e il pastore e imprenditore Nunzio Marcelli, presidente di “Rete Appia”, rete italiana della pastorizia. Nell’incontro si ripercorrerà la vita dei castellani nei suoi aspetti tipici legati ai ritmi e ai tempi della montagna. I sindaci dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” potranno poi conoscere da vicino l’antica arte casearia, che ha reso famoso Castel del Monte per i suoi prodotti, in modo particolare per il canestrato, un tipico formaggio pecorino a pasta dura, ottenuto da latte intero crudo di pecora, prodotto tutelato dal Presidio Slow Food e dal marchio Doc. Si proseguirà con la visita del Museo diffuso, un interessante percorso museale pensato e allestito all’interno di locali in disuso nel borgo, in cui sono stati ricostruiti gli ambienti tradizionali con gli oggetti della quotidianità propri della vita pastorale. Punto di arrivo del percorso sarà l’inaugurazione del nuovo punto espositivo dedicato al poeta pastore “Francesco Giuliani”, nato a Castel del Monte il 5 agosto 1890, simbolo di una generazione di uomini resilienti, che hanno saputo adattarsi e governare le avversità tanto da trasformarle in punti di forza. A concludere la visita nel borgo sarà l’esibizione della corale Fonte Vetica. A descrivere adeguatamente la realtà di Castel del Monte come “paese di montagna e tra le montagne”, sono certamente i versi di Francesco Giuliani, che dei suoi luoghi diceva: “Tra le selve e sui monti anch’io pastore Con il gregge ed a questo affezionato Nel bel piano di Campo Imperatore Quante stagioni io vissi beato; E leggevo con cura e con amore Dante, Petrarca e l’Ariosto lodato, Questi sempre compagni e cari amici Per cui viver potei giorni felici”. Sicuramente in queste parole – osserva Antonio Di Marco, Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” – si coglie il nesso profondo che esiste tra l’uomo e il luogo natìo, un legame forte e capace di resistere alle asperità e alle difficoltà della vita di montagna, ma anche istintivamente aperto alla contemplazione della natura. L’attività che stiamo portando avanti con gli eventi nei borghi ha appunto l’obiettivo di invogliare le persone, i turisti nuovi, ad ammirare la meravigliosa semplicità delle nostre terre d’origine per considerarle mete di conoscenza e sapere antichi e preservarle così da pericolosi mutamenti o abbandoni.

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