Uomo ha bisogno dell’elisoccorso ma arriva l’ambulanza e muore durante il tragitto

“Tanto tuonò che piovve: un uomo resta vittima di un gravissimo incidente a Bucchianico, i sanitari del 118 lo trovano agonizzante, da trasportare con urgenza al Pronto soccorso di Pescara, ma l’elisoccorso è inutilizzabile perché l’elisuperficie non può sostenere il peso del nuovo elicottero, e bisogna ripiegare sul vecchio trasporto in autoambulanza, e l’uomo muore durante la corsa disperata verso Pescara”. Lo riferisce Armando Foschi,
Coordinatore Provinciale Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, tramite una nota a mezzo stampa.

“Ovviamente non sapremo mai se, utilizzando l’elisoccorso, anziché la classica autoambulanza, la vittima sarebbe sopravvissuta o comunque sarebbe arrivata viva alla rianimazione del capoluogo adriatico, ma ci resterà per sempre il dubbio e sicuramente il ‘caso’ è emblematico della gravità della situazione che si è creata al servizio di elisoccorso di Pescara, una situazione non determinata da un banale errore, né tantomeno dalla fatalità, e che va risolta immediatamente, non fra un anno, perché nel frattempo ci chiediamo quante altre persone debbano rischiare di morire perché l’ambulanza non ha raggiunto per tempo il nosocomio pescarese”.

“Ci sconcerta il silenzio che Asl di Pescara e Regione Abruzzo hanno imposto sulla vicenda denunciata lo scorso 4 aprile, una vicenda pure grave e seria e che richiama a precise responsabilità istituzionali degli attori in scena – ha sottolineato il Coordinatore Foschi -. Appena nove giorni fa abbiamo denunciato che dallo scorso 11 marzo l’elisuperficie di via Fonte Romana, costruita per dotare l’ospedale civile di Pescara di un servizio efficiente di elisoccorso, è diventata inutilizzabile perché, con il nuovo appalto effettuato da Asl e Regione Abruzzo per la riaggiudicazione del servizio, lo stesso è stato assegnato alla Inaer Aviation (oggi diventata Babcock) che però aveva candidato e ha effettivamente fornito un elicottero troppo pesante rispetto alle capacità di sostegno del silos, ovvero un AW 169 Marche I-KIRA, al posto del vecchio A/109 Airclass Marche I-ETIC, andato in pensione. Il peso massimo al decollo dell’AW 169 è infatti di 4,5 tonnellate e l’elisuperficie del nosocomio pescarese è omologata solo per 3,5 tonnellate, quindi è chiaro che l’elicottero non può atterrare sul silos di via Fonte Romana. Tradotto, dall’11 marzo scorso, ovvero da quando l’AW 169 ha preso servizio, i feriti gravi trasportati in elicottero non arrivano più direttamente in ospedale ma devono essere portati all’aeroporto di Pescara, in via Tiburtina-San Giovanni Teatino, dove vengono caricati su un’autoambulanza per arrivare nel nosocomio, impiegando almeno 15 minuti in mezzo al traffico cittadino. Questo significa vanificare il concetto stesso di ‘velocità di soccorso’ e ci siamo chiesti come sia stato possibile, da parte della Asl, commettere un simile errore, visto che nel capitolato era scritto in modo chiaro che le aziende che si candidavano al servizio avrebbero dovuto eseguire sopralluoghi per verificare le condizioni dell’elisuperficie che comunque la Asl avrebbe dovuto mettere a disposizione nel pieno della sua agibilità. A nostro giudizio era chiaro che, da una parte o dall’altra, c’era stata una clamorosa defaillance. Il 7 aprile la Asl ha replicato affermando di aver commesso un ‘errore consapevole’, ovvero chi ha firmato l’assegnazione dell’appalto sapeva che l’elisuperficie di via Fonte Romana non avrebbe mai potuto sostenere il peso del nuovo elicottero, ma ha scelto comunque quel mezzo, pensando che poi, non si sa quando né perchè, si spenderanno altri soldi per adeguare il silos e renderlo capace di assorbire il peso del mezzo. Un’affermazione che è assurda e fuori da ogni logica amministrativa, meritevole di essere sottoposta ad altri Organismi di valutazione e controllo. Purtroppo sapevamo che, nonostante la congiura del silenzio delle Istituzioni, la problematica avrebbe potuto avere tragiche conseguenze e oggi è arrivata la prima: ieri un uomo di soli 71 anni è caduto in una scarpata a Bucchianico, quando i sanitari del 118 lo hanno trovato, si sono subito resi conto della gravità delle sue condizioni e della necessità di trasportarlo nei reparti di emergenza dell’ospedale di Pescara, ma hanno dovuto arrendersi all’evidenza dei fatti. Impossibile infatti utilizzare l’elisoccorso, che comunque non avrebbe potuto atterrare sull’elisuperficie adiacente il Pronto soccorso, ma avrebbe dovuto fare tappa all’aeroporto di via Tiburtina-San Giovanni Teatino, sono stati costretti a ripiegare su un’autoambulanza che ha dovuto coprire la distanza tra Bucchianico e Pescara, percorrendo il traffico cittadino, e l’uomo non ce l’ha fatta, è spirato dentro l’ambulanza. E questo è gravissimo perché la famiglia del 71enne non potrà mai sapere se, viaggiando con l’elicottero, con tempi di percorrenza ben più brevi, l’uomo si sarebbe potuto salvare, e tale responsabilità ricade interamente sulle spalle della Asl di Pescara e della Regione Abruzzo. Della problematica – ha aggiunto il Coordinatore Foschi – investiremo ora le altre Istituzioni, a partire dalla Commissione Vigilanza del Comune di Pescara, al fine di abbattere il muro di silenzio e di omertà sceso sulla questione”.

 

Redazione

 

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