VINO NOVELLO- DA OGGI OLTRE DUE MILIONI DI BOTTIGLIE SUL MERCATO ITALIANO

La produzione del vino novello in Italia  è iniziata verso la metà degli anni ’70, dopo che i vignaioli transalpini della zona di produzione del Beaoujolais della Francia, per superare una stasi di mercato, misero in commercio il Beaoujolais nouveau al fine di rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay, meno pregiate della Borgogna meridionale. Il vino novello Made in Italy basato invece su uve Dop e Igp  ha  registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa, per poi scendere progressivamente sino ai circa 2 milioni attuali.La tradizione vuole che l’apertura del vino novello si festeggi a San Martino l’11 novembre, giorno in cui da sempre i contadini chiudono e fanno il bilancio di un anno di lavoro. Il vino novello, conclude Coldiretti, è consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste che quest’anno fanno registrare uno storico ritorno con un raccolto record di 30 milioni di chili in aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa.Il vino novello è caratterizzato da sentori fruttati, da morbidezza ed armonia di gusto. Normalmente si ottengono vini con livelli tannici molto bassi, subito pronti da bere, privi della struttura necessaria per l’invecchiamento. È quindi un errore confondere il vino nuovo con il vino novello: essi sono prodotti distinti, perché ottenuti con tecniche di vinificazione diverse.

 

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