Aielli-Cerchio. Un derby nel derby, quello di Mario Ciarletta. L’intervista

Chi ha del calcio la semplicistica immagine di un pallone che rotola su un manto erboso non ne coglie a pieno la vera essenza. Il calcio non può essere interpretato con mero cinismo. Dietro quel pallone che accarezza l’erba, infatti, si nascondono emozioni. Emozioni fatte di sconfitte e di vittorie; emozioni fatte di battaglie e sacrifici. Emozioni fatte di scelte.
A proposito di scelte la storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella di Mario Ciarletta. Classe ’91, di Cerchio, Mario ritrova lo scorso anno, in occasione della rinascita calcistica dell’ASD Aielli 2015, mister Pejanovic con il quale, nella fucina della “vecchia” Valle del Giovenco, iniziava ad innamorarsi del calcio.

Da quel lontano campionato allievi, Mario, inizia a vagare senza sosta nella Marsica: San Benedetto, Luco dei Marsi, Celano, Cerchio, Collarmele e, appunto, Aielli. Qui l’attaccante tutto fare trova la sua dimensione, si sente a casa. Scelta di cuore la sua tanto da rifiutare le lusinghe della società del suo paese che, dopo un anno sabbatico, torna, proprio in questa stagione, a respirare aria di calcio. FCD Cerchio 2016 e ASD Aielli 2015 si ritrovano subito avversarie, nella prima di campionato, il 9 ottobre scorso, in quel di Cerchio. Domenica, finalmente, dopo il rinvio causa maltempo, la sfida di ritorno al Maccallini di Aielli.

 

* Mario, innanzitutto spiegaci cosa ti ha spinto a restare nelle fila dell’Aielli.

Lo scorso anno io e alcuni ragazzi di Cerchio abbiamo sposato il progetto dell’Asd Aielli2015. Siamo stati testimoni di una bella storia di rinascita calcistica e ne sono contento. Ecco, posso dire, dunque, che il motivo principale per cui non ho mai pensato di andare via da qui è l’ambiente che, tutti insieme, siamo riusciti a creare. Siamo un gruppo fantastico, penso di non aver mai visto un clima così sereno da quando gioco a calcio. Qui mi sento a casa, non mi pento della mia scelta.

 

* Raccontaci da quando e come si inizia a vivere, in realtà così piccole e limitrofe – ricordiamo che Cerchio e Aielli distano appena una manciata di chilometri – il clima pre-derby?

Il derby è sempre una partita importante e leggermente diversa dalle altre. Ad Aielli aspettavamo il derby dalla prima giornata di campionato per riscattarci da quella che, secondo me, è stata una sconfitta ingiusta. Stiamo preparando giorno dopo giorno la partita con molto impegno e molta serenità.

ciarletta aielli

 

* Torniamo indietro al 9 ottobre. La prima di campionato recita derby al “Giuseppe Tofani” – match vinto dal Cerchio con il risultato di 2-0 -. Che effetto ti ha fatto scendere in campo come “nemico numero uno”?

La partita più difficile della mia vita. Innanzitutto perché, essendo di Cerchio, giocare contro il proprio paese e gli ex compagni di squadra è sempre molto difficile, poi devo dire che calpestare quel terreno di gioco, per la prima volta da avversario, mi ha fatto molto effetto. Vedere le tribune stracolme di persone mi ha fatto emozionare: lì ho capito che le due compagini avevano trasformato in realtà la storia di una rinascita. Porterò sempre dentro, di sicuro, il ricordo di quel giorno.

 

* Da allora cosa è cambiato? Che tipo di partita ti aspetti?

Da quel giorno è cambiato molto. Siamo riusciti ad imporre il nostro gioco, partita dopo partita, guadagnando meritatamente l’attuale posizione in classifica. Questo grazie all’impegno di ciascuno di noi e, naturalmente, al mister e alla dirigenza che, giornata dopo giornata, hanno sempre creduto, con convinzione crescente, alle nostre potenzialità e alla nostra forza.

Mi aspetto, come è normale che sia, una partita molto difficile soprattutto perché gli avversari non molleranno. Noi cercheremo di imporre il gioco che, fino ad ora, ci ha reso una delle squadre più temibili di questo campionato.

 

* La vittoria del derby, secondo Mario Ciarletta, quanta energia potrebbe dare per lo sprint finale nel testa a testa a distanza con il Canistro che vale la conquista della 5ª posizione?

Vincere il derby ci darebbe maggior sicurezza e tenderebbe a motivare maggiormente la squadra. Sono convinto che con la forza di questo gruppo riusciremo a centrare l’obiettivo stagionale. Raggiungere i play-off è nelle nostre corde.

 

* Mario, siamo giunti ormai alla 17ª giornata. Esclusi i recuperi – per voi due turni – fra 5 gare il torneo giungerà al termine. Ecco, oltre al gruppo, alla società, che ruolo hanno avuto i tifosi, fin qui, nel cammino dell’Aielli? E quanto potranno essere fondamentali, secondo te, in questo rush finale?

I tifosi sono stati magnifici. Ci sostengono, gara dopo gara, con tutta la loro grinta, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Sono molto importanti per noi. Ci trasmettono quella grinta in più rispetto agli avversari rendendoci molto più forti. Mi ha stupito soprattutto vederli sulle tribune nelle gare in trasferta: è questo, secondo me, che ci rende una delle squadre più invidiabili della Marsica. Noi giocatori non possiamo far altro che dire: GRAZIE.

 

* Grazie per la disponibilità Mario ed in bocca al lupo!

Grazie a te e a MarsicaSportiva.it per il prezioso lavoro che fate anche sui campi di questa categoria.
Permettimi di ringraziare soprattutto il presidente, Francesco Di Stefano, e i nostri dirigenti che ci “sopportano” giorno dopo giorno. Dicevo prima che la nostra forza sta nel gruppo. Il segreto di questo gruppo si può racchiudere nell’appuntamento del venerdì dove, tutti insieme, squadra mister e dirigenza, ci riuniamo nell’evento più “mondano” e “ignorante” al tempo stesso: le cene alla BARRACCA.
Crepi il lupo!

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a cura di Alex Amiconi

 

Fonte MarsicaSportiva.it

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